Atalantamania: Dea malvista in Champions, senza punte, punti e spunti!
Marina Belotti
Se un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, tre indizi fanno una prova, cosa accade con cinque indizi? Se lo chiede l’Atalanta, che rompe col silenzio stampa facendo parlare le immagini sul canale ufficiale. “Giudicate voi”, un invito retorico, perché al club nerazzurro pare tutto così chiaro. Diventa poi difficile credere, in un momento così delicato della stagione (e in 4 gare consecutive), con l’Atalanta già orfana di cinque titolari, che proprio gli arbitri e i Var designati ai nerazzurri siano così puntigliosi da far valere anche la virgola di ogni sottotipo di regolamento. Il tutto in circa 3’’, quando il direttore di gara comunque, per sicurezza, ha già annullato il gol. Una rete che, col Gallo bergamasco che frena la Juve, sarebbe stata fin troppo pesante: con la gara da recuperare contro i granata, e un potenziale +3, avrebbe addirittura scavalcato i bianconeri (già comunque dietro per gli scontri diretti), a -8 dalla vetta. E adesso che un investitore statunitense ha scelto di far crescere, in Italia e in Europa, fra tutte proprio la squadra di Gasperini, le invidie e i nemici aumenteranno. Peccato, perché così si ammazza il gioco e si perde la bellezza del calcio, due principi che forse l’Atalanta sola in Serie A in questi anni ha saputo perseguire regalando emozioni che, chi parteggia per altra squadra, non ammetterà mai. Le partite sono sempre più in balìa di fermoimmagine, minuti di attesa, esultanze stroncate, cavilli e parole che poco hanno a che fare con lo sport più amato. E con quel gesto tecnico di Malinovskyi, che un tempo avrebbe fatto battere il cuore ai nostri figli. SERVE UN'IDEA- Scarseggiano gli spunti ora, anche un pareggio sarebbe stato stretto contro la Fiorentina. Il tridente Koopmeiners-Boga-Malinovskyi era il migliore che si potesse schierare senza centravanti colombiani, ma è arrivato un solo gol. L’olandese se ne è mangiato uno clamoroso regalando palla a Dragowski, a Boga mancava l’ultimo centimetro, all’ucraino un refolo di vento sulle punizioni. Ma non sono punte, non è il loro lavoro. Con Muriel o Zapata sarebbe finita in tutt’altro modo, e nessuno si sarebbe ricordato, tra i tanti, di quel gol annullato chissà come. Almeno per un’altra decina di giorni la Dea si dovrà arrendere a giocare senza punta, e senza falso nueve, con Miranchuk e Ilicic non pervenuti. L’unica altra soluzione possibile è trasformare in attaccante Mario Pasalic, o stravolgere completamente il modulo. Mister Gasp penserà a qualcosa, mentre preparerà la trasferta greca. Gli basterà un pareggio per raggiungere gli ottavi di Europa League. Quel teatro di prestigio internazionale dove il gioco conta più delle polemiche. Proprio come piace all’Atalanta.