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    Atalantamania: Dea bella che non balla, ma rispetto alla Juve….

    Atalantamania: Dea bella che non balla, ma rispetto alla Juve….

    • Marina Belotti
      Marina Belotti
    Meglio un’Atalanta brutta che vince quasi di rapina o un’Atalanta bella che rimpiange 2 punti persi? Per la sua idea di gioco, paradossalmente, mister Gasperini era più arrabbiato il 21 agosto scorso, a Torino. Ok i 3 punti, ma quella non era la sua Dea, la banda che gioca a memoria così ammirata in Europa. Ieri invece i suoi hanno dato tutto, non sapeva chi non applaudire a fine gara, ma la classifica parla chiaro: con i 2 punti meritati rimasti sul campo, tra l’altro criticato per le brutte condizioni, la Dea sarebbe a +5 dalla Juve. Se l’altra volta aveva trionfato da big, ieri è tornata la solita Atalanta già vista in passato, che spreca occasioni ed energie e rimane con niente in mano.
     
    NON SONO UNA SIGNORA- Il tecnico preferiva continuare a giocare senza pit stop nazionali, ma è bene raccogliere le idee e shakerare bene le due Dee per il mix perfetto: bel gioco e aggressività, ma anche cinismo e concretezza. Caratteristiche che l’Atalanta ha spalmato in due partite e ora deve trovare il modo di riunire. Caratteristiche per nulla scontate comunque visto che la Juve, per esempio, non ha avuto né con l’Udinese né con l’Empoli. E mentre i bianconeri con proclami di scudetto hanno detto addio ai 101 gol di CR7 dando il benvenuto a Kean, l’Atalanta che pensa alla salvezza non perde nessuno ma prende un nuovo centrocampista amante del gol, Teun Koopmeiners: lo scorso campionato 15 reti e 5 assist in 31 presenze!
     
    DUVAN, DUSAN E KOOPMEINERS- L’olandese sarà un vice de Roon utilissimo al centro della mediana, soprattutto nella prossima gara contro la Fiorentina, quando tornerà anche Duvan Zapata e la Dea sarà finalmente al completo. L’obiettivo sarà segnare almeno un gol in più dell’avversario viola, ovvero Dusan Vlahovic. Prima deve dismettere i panni della bella che non balla: far danzare Muriel in corner nella sua tipica esultanza, avere l’intuizione per il fatidico ultimo passaggio. Mancato a lui e a Malinovskyi, Ilicic, Pessina, Miranchuk, Lammers, Piccoli. E potrei continuare (Gosens, Maehle…). Ma ora c’è Koopmeiners, centrocampista goleador e pure rigorista: solo 5 sbagliati sui 36 tirati, Welkom.

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