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  • Atalantamania: così non va, per fortuna Czyborra è sulla Dea!

    Atalantamania: così non va, per fortuna Czyborra è sulla Dea!

    • Marina Belotti
    Aveva sfiorato l’8 in pagella Palomino, Caldara si era guadagnato una buona sufficienza, Toloi anche mezzo punto in più, Sportiello una cassaforte da 10 e Lode. Nel primo tempo. Dallo show allo shock però il passo è stato troppo breve per una squadra che milita in, e per, la Champions League. Certo, c’è da considerare che era il Blue Monday e per la Dea l’aggiunta del nero ha peggiorato le cose, ma al gap in difesa urge un rimedio per il Gasp in panca.
     
    LE ULTIME DIVENTERANNO LE PRIME- Perché non si possono resuscitare, a una a una, tutte le Cenerentole della classifica che avevano perso la scarpetta. La Dea fa dono a ognuna di tacchetti nuovi di zecca e di un piede sotto porta che non sapevano nemmeno di avere. Valoti vale un bel 7 al Fantacalcio e si trasforma nel goleador di giornata, Berisha in un angelo che vola e salva la porta del Paradiso, Petagna nel bomber più creativo di sempre, a cui riesce facile ogni cosa, Reca nell’assistman più preciso e puntuale che la Spal abbia mai avuto. E non ricordiamo che la maggior parte di loro giocava nell’Atalanta, anzi, non giocava. La verità è che Gomez e Zapata ci hanno creduto poco, la mediana ha preso il vizio di alzarsi troppo e ha filtrato poco, la difesa ha perso tutto. Ma l’exploit è stato Djimsiti sulla fascia.
     
    CASTAGNE SUL FUOCO- D’accordo, questa volta c’era davvero un’emergenza. Sia Castagne che Hateboer fuori, la fascia destra orfana e nessuno degli 11 che voleva davvero adottarla. Per primo si è offerto de Roon, faticando non poco e scusandosi fin troppo, ma è durato un tempo. Poi è entrato Djimsiti e in 15’ la Dea ne ha presi due rischiando il terzo. Scoperto il tallone d’Achille di giornata, a cui Gasp&Co non sono riusciti a mettere una pezza nonostante i miliardi di moduli a disposizione, Petagna si è sbizzarrito, lui che più di tutti ha il dente avvelenato perché quella Champions non ha l’onore di giocarla e perché da sotto sente il gelo della B. E perché, lo ricorda sempre ai microfoni, “è da due anni che ho iniziato a segnare”. Se le ex gli fanno tutte questo effetto, la Spal deve mettergli sempre una Dea nel suo cammino.
     
    CZYBORRA LA SALVEZZA- All’Atalanta basta avere, nella sua rosa, Czyborra e Bellanova. Per il primo è importante che le parti concludano presto l’affare. Che un affare è in senso letterale, dato che la difesa nerazzurra è contata in campo (Toloi-Djimsiti-Palomino), scarna in panca (Masiello) e scarsa in parecchie situazioni (lo stesso Caldara ha bisogno di tempo per tornare quello di un tempo). Quindi ben venga il terzino sinistro dal cognome divertente che non ha fatto ridere così tanto i tedeschi che se lo sono trovato di fronte. Uno dei migliori all’Heracles Almelo, il classe ’99 ha già collezionato 19 presenze, 2 assist e 2 gol nella stagione in corso. Niente male, e può essere raggiunto da un certo Bellanova che invece fa il terzino destro ma al Bordeaux, dopo i gol col Milan, preferirebbe il Moscato di Scanzo. Vuole tornare in Italia e anche il suo nome promette faville. Del resto, per il terzo posto servono nuovi terzini. Menomale allora che c’è il mercato di riparazione, ora che qualcosa nella retroguardia nerazzurra si è rotto. I cerotti dai nomi rivelatori possono rimarginare la difesa ferita e permettere al miglior attacco del campionato di tornare a segnare una cinquina a partita. E non allungare braccia e gambe pure ai genovesi.

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