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    Atalantamania:| Consigli per Prandelli

    Atalantamania:| Consigli per Prandelli

    Se la scorsa domenica Bergamo festeggiava Sant'Alessandro, patrono del capoluogo orobico, da ieri occorre stravolgere le consuetudini: all'ombra delle Mura si venera sant'Andrea Consigli, protettore della porta atalantina. Due rigori parati nel giro di una manciata di minuti: roba da guinness dei primati. Roba da Nazionale? Certo, eccome. Anzi no: Prandelli lo ha escluso dai convocati per l'esordio nelle qualificazioni mondiali. E questa volta Cesare ha sbagliato.

    Ma non servivano due prodezze straordinarie per tastare lo spessore del portiere dell'Atalanta. Il suo valore lo si conosce già, la sua crescita è stata sotto gli occhi di tutti. Le papere e le incertezze sono amari ricordi nel passato, cancellate da due stagioni sopra le righe. E' un portiere da Nazionale, dubbi non ce ne sono. E c'è pure la chicca: uscito per infortunio Consigli, il sostituto Polito ha immediatamente compiuto una prodezza... Gemme stupende che addolciscono un risultato amaro.
     
    Vero che, per come si era messa la partita al termine del primo tempo, è un pari che vale oro. Ma subire il pari nei minuti di recupero fa sempre malissimo. Il ritorno al gol del Tanque è poi una nota che addolcisce il tutto, perché le sue cannonate sono linfa vitale per l'Atalanta. Ma potevano - anzi, dovevano - arrivare  i primi tre punti, fondamentali per cancellare la penalizzazioni ed ergersi al di sopra dello zero. E invece una distrazione nelle battute finali, proprio nel momento in cui occorreva maggiormente serrare i ranghi e i denti, è stata pagata a caro prezzo.
     
    Se il primo tempo il primo tempo era stato negativo, con poca lucidità e troppi errori (Peluso ha forse pagato le tante chiacchiere del mercato), la seconda frazione - minuti di recupero esclusi, ahinoi - è però parsa un'altra storia. Più grinta, nonostante l'inferiorità numerica. Più benzina, paradossalmente, quella giusta per arrivare alla vittoria. Ma il serbatoio è rimasto vuoto proprio all'ultima curva, con la vittoria gettata nel mare della Sardegna.

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