Atalantamania: con Miranchuk si punta in alto, ma va detto!
DI NUOVO IN CAMPO - Domani tutti a Zingonia, o quasi, visto che il numero dei convocati nelle rispettive nazionali sale sempre di più. Anche l'uomo di mercato Robin Gosens ha realizzato finalmente il suo sogno di vestire la maglia tedesca. Ma quel che conta è ritrovarsi e definire gli obiettivi, perché parlare di salvezza ormai non è più possibile. La squadra come è oggi - tutti i big in nerazzurro e un innesto a cinque stelle - è costruita nemmeno per replicarsi, ma per migliorarsi ancora. Il jolly russo ha un mancino fatato che fa dimenticare ai nerazzurri l'assenza, sempre più pesante e silenziosa, dello sloveno del cuore, Josip Ilicic, che quando torna si troverà davanti un trequartista con 7 anni in meno e tanta voglia di strapparsi un posto nel tridente. Il tuttocampista che in carriera ha ricoperto ben 7 ruoli diversi (7!) fa concorrenza persino al Papu Gomez e fa venire l'acquolina in bocca a mister Gian Piero Gasperini, che già pregusta l'inserimento di questo lupo nel suo branco da Champions. Lesha, numero 59 sulla schiena, ogni 5 gare giocate inventa un gol che dedica alla mamma-mister Elena: ne ha collezionati 45 in 228 gare, per non parlare degli assist, che raggiungono lo stesso numero. Zapata già sorride, sa che sotto porta si troverà bene e che quest’anno, con il suo aiuto, potrà punire anche la Juve. Già capitolata due volte sotto i colpi del russo.
LA CONCORRENZA DA BATTERE - Si chiama Juve, Inter e Napoli. Ma se i campioni in carica in nello spogliatoio dovranno dividersi le attenzioni di mister Pirlo e del suo secondo - e quasi coetaneo - CR7, con tutta la confusione del caso, in campo saranno affiancati da Dzeko. Ronaldo-Dybala-Dzeko: cosa ricorda, se non il tridente delle meraviglie nerazzurro? Che con Gomez, Zapata, Miranchuk, Pasalic e Malinovskyi-senza contare Ilicic- ha anche più cartucce in canna della Vecchia capolista. Non se la cava meglio sul mercato Antonio Conte, rimasto “a sorpresa” a Milano giusto per ripetere lo stesso errore: richiedere giocatori già belli e fatti come Vidal e Kolarov, poco avvezzi però al suo calcio giocato, e che per fare squadra e integrarsi potrebbero impiegarci qualche giornata di troppo. Ma sono in buona compagnia con Gattuso e il suo Napoli, che ancora brancolano nel buio per il sostituto ideale di Koulibaly, diverso per forza e per caratteristiche dal nigeriano Osimhen.
Sul mercato dei rinnovi e dei rinforzi, l’Atalanta finora non ha concorrenti e può permettersi il lusso di dichiarare, come del resto fanno tutte, l’obiettivo primo posto. L’umiltà ha sempre pagato, ma questa squadra, ad oggi, è costruita per puntare alle stelle: se poi cadrà al quarto posto ben venga, la terza Champions vale come un terzo Scudetto.