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Atalantamania: chi di lamentele, chi di fatti VIDEO
I nerazzurri, dopo i due schiaffi subiti per conto di Juventus e Udinese, erano attesi ad un'altra partita tosta, 90' in cui dimostrare che la Dea vista fino a due settimane fa non si è smarrita e quella contro i rossoneri di Montella nel complesso, si è rivelata una verifica tutto sommato positiva: nessun calo di concentrazione, nessun timore, a differenza della prova sostenuta allo Stadium e, per quanto la prima frazione sia stata migliore che la seconda, i ragazzi del Gasp non hanno mollato di un centimetro il controllo del campo, guadagnandosi un punto che vale la conquista di un po' di morale, aspettando l'incontro di martedì sera contro l' Empoli, per coronare, al meglio, un fantastico anno calcistico. Per dovere di cronaca, rivisitando il match, i nerazzurri avrebbero meritato lo 0-1 poco prima dell'intervallo se quel colpo di testa di Conti fosse entrato, così come quella conclusione di Gagliardini, se solo Donnarumma non fosse il promettente Donnarumma. 'Se se..' ma Milan-Atalanta, alla fine, non ha esaudito nessun sogno, sia dalla parte dei locali sia dalla parte degli ospiti; anzi, per la squadra bergamasca il tempo dei desideri svanisce lentamente con l'avvicinarsi sempre di più al 90', da una parte perché i milanesi aumentano il ritmo, dall'altra perché diminuisce l'Atalanta e sparisce del tutto Kessie, la cui prestazione personale non è stata delle migliori: che il Franck all'italiana stia perdendo colpi, causa il richiamo delle sirene di calciomercato? Il calo del centrocampista è evidente ma, per fortuna, è sopraggiunto nel momento migliore, quello della sosta natalizia, tempo in cui si può staccare la spina o tempo in cui cambiare completamente aria e per l'ivoriano potrebbe essere l'ora buona per la seconda opzione. In compenso, anche mister Gasp forse avrebbe potuto sfruttare al meglio i cambi: l'inserimento di Dramé per Kurtic non ha giovato alla squadra, se non agli avversari, di facile manovra proprio sulla sinistra atalantina. I rossoneri hanno prevalso, spingendosi troppo e all'Atalanta è mancato il fiato e il coraggio di alzare il proprio baricentro, di far prevalere la propria personalità, giacché ormai il Milan l'aveva disarmata e per gli orobici è stata comunque un'impresa cercare di portare a termine, con lucidità, il match senza incassare. Alla fine, il pareggio si è rivelato il risultato più giusto, per quanto sia stato stretto per i giocatori della 'Madunina'. Il post partita, infatti, è stato teatro scoppiettante, all'interno del quale mister Montella ha recriminato circa la mancanza di ammonizioni "Partita condizionata dalle continue interruzioni? Ognuno fa il proprio gioco, ci sono stati tanti piccoli falli che lo hanno condizionato. Adesso ho capito perché l’Atalanta è la squadra che corre di meno: nel primo tempo non si poteva giocare perché era un continuo fare fallo.è stato il risultato giusto, per ambe due le contendenti..'' (fonte Gazzetta dello Sport), quando poi, dall'altra parte, nemmeno nemmeno il diavolo si è limitato a giocare in punta di piedi e il signor Massa di Imperia, in fatto di cartellini si è sprecato da ambo le parti. D'altro canto, è assai noto che ogni tecnico cerchi di portare l'acqua al proprio mulino: c'è chi recrimina tanto per recriminare (se una squadra non corresse mai, come si spiegherebbe il suo sesto posto?) e chi riconosce la bravura dei propri ragazzi , nella buona gestione del campo e del calibro del proprio avversario, a prescindere dall'esito. Punti di vista e, stamani, l'unico punto di proiezione ammissibile è quello volto al'inquadramento dell' Empoli, prossimo opponente: bando alle ciance, spazio al gioco. Martedì sera sarà ancora campionato.