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Atalantamania, che intreccio in difesa: Romero-Tomiyasu-Sanchez-Demiral!
Bisogna piuttosto dire, a questo punto, che all’Atalanta conviene di più che Paratici chiuda l’affare Tomiyasu. Il difensore giapponese, valutato 25 milioni dal Bologna, non ha mai convinto del tutto l’entourage orobico, che ritiene esagerato il rapporto qualità/prezzo del suo cartellino. Se gli Spurs se lo aggiudicheranno a 20 potrebbero lasciare l’irrinunciabile Romero al centro della retroguardia di mister Gasp.
Insomma, niente Sanchez, l’unica possibilità di veder partire da Bergamo l’argentino è incassare dal Tottenham almeno il doppio dei milioni pronti per Tomiyasu. E allora, solo allora, la Dea col portafoglio pieno potrebbe tornare a virare su Demiral: il difensore centrale classe 1998 abile di zucca e nei contrasti. Anche se l’ultima volta che il ventitreenne turco ha collezionato almeno 26 presenze in un campionato risale a ben quattro stagioni fa, ai tempi dello Sporting: poi non più di 16 allacciate di scarpe in Süper Lig, 14 al Sassuolo e la tradizione non si è interrotta nemmeno alla Juventus (solo 15 la scorsa stagione, tempestata da infortuni). Non importa, la Juve chiede 30 – sì, trenta – milioni.
Quindi se il numero 2 di Atalanta parla di mercato intelligente e di “vendite che non devono indebolire, ma rinforzare”, significa che a queste condizioni quasi certamente il Cuti non si muoverà. Atteso a Zingonia nei prossimi giorni, la dirigenza nerazzurra gli farà trovare un motivo in più per rimanere: tra i pali Musso, l’amico e fratello argentino con cui ipnotizzare gli attacchi nemici.