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  • Atalantamania: che Gasp è successo?

    Atalantamania: che Gasp è successo?

    • Marina Belotti
    Che c’è da scrivere? La pausa dal campionato non è ancora finita. Forse si sono confusi, i nerazzurri dell’Atalanta, sulla domenica di rientro dalla sosta per gli impegni con le Nazionali. Del resto, Gasperini l’aveva detto in conferenza stampa: sono rientrati un po’ a scaglioni, disorientati magari sul giorno della settimana, la testa ancora alle terre natie… e poi, a pensarci bene, le prossime due partite in casa si giocheranno il lunedì. Avran pensato fosse un’amichevole e l’hanno giocata con lo stesso spirito.

    PERSO IN PANCA. Perché siamo alle solite: contro le grandi, prestazioni da grandi. Contro le piccole… ci rimpiccioliamo. Non solo: se il secondo tempo esplodiamo, il primo tempo non pungiamo, oppure viceversa dominando i primi tre quarti, ci ritiriamo nella ripresa. Ma, spiace dirlo, questa volta il direttore d’orchestra ha dato il la a qualche acuto stonato, sconvolgendo l’assetto tattico nell’intervallo. E le note negative sono molte: che ci fa in campo l’ex infortunato Djimsiti, dopo i tre gol in tre partite e l’esperienza fresca in Nazionale del collega Mancini? Ma la gara decolla e la Dea si impone due volte, forse ha ragione ancora lui. O forse no. Il mister non vuole mai commentare i cambi, ma forse perché quelli operati ieri sono incommentabili: Zapata per Pasalic… Pasalic? Quello che finora sbagliava i passaggi più elementari persino contro il Chievo al posto del marcatore di giornata? E così l’Empoli rovescia il tabellino addirittura con tre gol, neanche fossero gli azzurri del Napoli che lunedì attendono la Dea al Varco.

    SAN JOSIP ILICIC. Il periodo d'assenza dai campi, a detta sua, l'aveva cambiato. Ma evidentemente il 'rinascimento' sloveno è durato poco. Se cavalchi il centrocampo come un fuoriclasse d’altri tempi ma poi perdi le staffe, risulti meno utile alla squadra… persino di Mario Pasalic. Ho esagerato forse, ma il concetto è questo: migliore in campo fino a quel momento, quando la Dea aveva bisogno del suo trascinatore per tornare in vantaggio o salvare il salvabile. Ma perchè prendersela con Manganiello? Lui ha perso la testa (la stessa che fino a pochi attimi prima, con quello slalom da sciatore nato, era intrisa di schemi, guizzi, illuminazioni sotto rete) e l’Atalanta ha perso la partita. Quel ‘San Giuseppe’ tanto acclamato, forse Santo non lo è così tanto

    SOSTA VIETATA. E adesso siamo noni, ma è più un no che un ni, dato l’assembramento da ‘sold out’ alle nostre spalle che spinge per sorpassare al prossimo errore. E un Napoli più furioso di Ilicic, per aver pareggiato con la Cenerentola, non è di certo il miglior auspicio per non commettere una sbavatura lunedì sera. I lati positivi? Una settimana intera per allenarsi, tutti insieme, senza dar adito a confusioni su giorni o altri impegni in agenda. Ma Gasperini dovrà sfruttarla al meglio, alla ricerca di un cambio di marcia… e non di un cambio di uomini. Che adesso, puzzerebbe di marcio: Zapata non si tocca, Mancini è il titolare della ditta ‘Maglia sudata sempre’, Masiello ha alzato un po’ il gomito ma è perdonabile. La Dea, e si spera anche Gasperini, sa chi sono i giocatori su cui poter contare in questo momento. Non Pasalic che forse, nella confusione di giornata, è stato confuso col quasi omonimo Marco che gioca in Germania…
     

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