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    Atalantamania: bilancio sul mercato atalantino

    Atalantamania: bilancio sul mercato atalantino

    Quasi nove milioni e mezzo spesi per le operazioni di questa campagna di calciomercato estivo, che si è conclusa positivamente a +7,7. Queste sono le cifre che economicamente hanno interessato Percassi e company, ma nei fatti e a parole, come possiamo valutare la compravendita nerazzurra?

    In entrata doveroso era portare degli innesti, sia nel centrocampo sia in difesa. Con Cigarini e Carmona, se prendessimo in considerazione il campionato passato, la sensazione sembrava quella di essere giunti alla fine di un ciclo, iniziato dapprima con l'esonero di Colantuono e poi con l'addio di Marino. Ora, sebbene l'Atalanta non abbia accettato o preso in considerazione le offerte per i due, è altrettanto vero che ha portato a Bergamo Kurtic e de Roon, due giocatori che, in queste due prime partite di campionato, stanno facendo cose positive, dimostrando la loro idoneità al modulo con il centrocampo a tre, risultando tra i migliori nel match col Frosinone. Due acquisti azzeccatissimi. Per quanto concerne la difesa, il mancato rinnovo a Biava che poteva tornare utile alla causa atalantina è stato sanato da due new entries: Toloi e Paletta. Molti domenica sera speravano di vederli già all'opera, mister Reja ha optato per la medesima guardia armata a San Siro, vale a dire Stendardo e Cherubin che, con un avversario come il Frosinone, hanno avuto vita facile. Scelta intelligente attendere la pausa prima di metterli in mostra: in fondo col giocattolo inizi a giocare bene una volta che è stato collaudato e non montato a metà... Concedetemi un ultimo appunto sulle entrate: reputo un importante 'acquisto' la riconferma di Maxi. Dato per partente poiché le sue caratteristiche non potevano conciliarsi con il nuovo modulo, è stato (paradossalmente) titolare sia al "Meazza" sia alla prima al "Comunale", disputando discretamente ambo gli incontri. Reja, in corso match, ha fatto alternare le posizioni del frasquito e di Gomez e tale scambio potrebbe essere il trucco per integrare il cileno col nuovo schema. Geniale.

    Sul fronte uscite tre sono state le cessioni più significative: Benalouane al Leicester per 7 milioni, Zappacosta e Baselli al Torino per un totale di 10. Con il primo si è realizzato il classico dei classici: giunge il team straniero, offre denaro, nuovo calcio, nuovi stimoli, impossibile non andare a nozze. Scelta giusta, tutto da copione. Segue poi la cessione che ha creato più perplessità, opinioni, positive e negative: Baselli. Io per prima mi ero esposta in modo favorevole alla corte del Torino per il giocatore, giacché a Bergamo non era riuscito a lasciare il segno, vuoi per una non ancora completa maturazione tecnico-tattica, vuoi per una mancanza di fiducia dell'ambiente, dal momento che, allora, sulla panchina, sedeva ancora il tecnico di Anzio, uno che ai giovani da far esplodere preferisce il veterano che nell'immediato può dare la certezza che serve alla squadra. Ora Baselli a Torino con il 3-5-2 di Ventura ha trovato non solo un mister che sta puntando su di lui, ma probabilmente anche il gioco che fa per lui, andando addirittura già a segno ben due volte. Morale della favola? Se Baselli darà adito al trend positivo , forse averlo ceduto insieme a Zappacosta per soli 10 milioni, potrebbe essere un peccato in fatto di incassi.

    In conclusione direi che il mercato atalantino in entrata è stato condotto discretamente, forse ci poteva stare una punta, visto l'infortunio di Denis e un Pinilla che non è una macchina da gol. Eventualmente, fiducia a Monachello, giovane da scoprire. Sul fronte degli out, uscite inevitabili e intelligenti, e le cifre relative al 'caso' Baselli potranno assumere significato positivo o negativo in merito al trend del ragazzo in Piemonte.

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