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Atalantamania: altro che Seria A, è una Dea da (finale di) Europa!
TUTTA UN’ALTRA STORIA- Un po’ è perché ci sono più stimoli, vuoi per la Red Bull Arena stracolma e da brividi, vuoi per l’inno dell’Europa League, per Silva e Nkunku che sfornano pericoli a ogni respiro, per nemici che non si chiudono in barricate ma giocano davvero a calcio, calcio vero, vuoi perché c’è un trofeo con impressa la Champions a quattro vittorie di distanza. Niente a che vedere col campionato, dove le piccole mettono il pullman davanti alla porta e alla Dea passa la voglia di giocare. Si lascia andare e la concentrazione cala, la classifica piange ed ora diventa davvero dura pensare alla gara col Sassuolo. Ma anche se all’apparenza può sembrare più conveniente buttarsi completamente sull’Europa, mai come ora va preservato il piano B: il sesto posto, almeno i preliminari.
ZAPATA ALLA RISCOSSA- Con cinque risultati utili consecutivi, l’Atalanta è l’unica italiana a non perdere in Europa e ad arrivare fino in fondo, per la terza volta. La Super League dovrebbe volerla lei.
Temuta da Guardiola a Tedesco, il 14 aprile può scrivere la storia con Duvan Zapata: la difesa solida ormai è una certezza, 4 gol incassati (ma che peccato quell’autogol mentre si stava ancora festeggiando per la doppia salvezza sul penalty) in 5 gare di Uel, nemmeno uno a partita, eppure l’EuroDea si scopre tanto. E una soluzione per il ritorno, la gara da dentro/fuori che vale semifinali appetibili (contro il Braga?) e una finale dove può succedere di tutto (magari col gemellato Eintracht…) potrebbe essere Boga-Zapata: quanti varchi trovati in poco tempo dall’ex Sassuolo per il colombiano che può tornare quello dI inizio stagione, 12 gol in 4 mesi, mai fatto meglio. Davanti a un Gewiss Stadium sold out che firmerebbe cento volte per un ottavo posto in A ma la vittoria in Europa League. E la raccolta delle sottoscrizioni potrebbe essere già iniziata nello spogliatoio nerazzurro.