La ricetta è collaudata: svezzare i giovani, spedirli a farsi le ossa nelle categorie minori, raccoglierne i frutti. Lo chef Mino Favini, maestro del vivaio nerazzurro, la cucina da anni. E anche in questo periodo, come sempre accade al termine di ogni stagione nerazzurra, si tirano le somme e si fanno le dovute valutazioni: quali giovani riportare alla base e quali lasciare ancora a maturare? Nuovi acquisti praticamente a costo zero, per l'immediato o per il domani. Giovani valorizzati. Un serbatoio sempre ricco.
In serie A ha giocato Ivan Radovanovic, che al Novara ha messo in luce - pur non rivestendo sempre il ruolo di titolare - le sue buone qualità, tanto da meritarsi la chiamata di Mihajlovic nella recente tornata di convocazioni della Nazionale serba. Ricca e talentuosa la pattuglia cadetta. A un tiro di schioppo da Zingonia è sbocciato Michael Girasole: tra le pochissime note liete dell'annata stortissima dell'AlbinoLeffe, il duttile centrocampista classe '89 è pronto a giocarsi le sue carte per il ritorno alla base nerazzurra. Basha (per cui il Torino può esercitare il riscatto della comproprietà) e Ardemagni verranno invece dirottati verso nuovi lidi.
Discorso diverso per Moussa Kone e Alberto Almici. Il primo, roccioso centrocampista ivoriano classe '90, ha impressionato con la casacca del Pescara: agli ordini di Zeman - che già lo aveva avuto con sé a Foggia - è cresciuto tanto da meritarsi le chiamate della nazionale degli Éléphants. Potrebbe restare a Pescara anche nella prossima stagione, per misurarsi con la massima serie. Almici è riuscito a ritagliarsi spazi importanti in cadetteria nonostante la giovanissima età: sulle orme di Bellini, il terzino classe '93 ha bruciato le tappe e ha un futuro radioso davanti. Potrebbe essere aggregato al ritiro estivo della Dea
Talento purissimo è quello nei guanti di Simone Colombi, che a ventun anni può sfoggiare un curriculum con oltre sessanta presenze tra i professionisti e una sfilza di convocazioni nelle Under azzurre. A Castellammare ha assaggiato grandi bocconi di serie B, banco di prova sempre duro per gli esordienti: un'altra stagione cadetta potrebbe consacrarlo e investirlo come portiere atalantino del futuro, ennesimo interprete della tradizione nerazzurra in fatto di numeri uno. Se poi si considerano i tanti altri giovani prestati in Lega Pro, il quadro è sempre più florido: le basi del domani sono già assicurate. Servirà solo la giusta pazienza.