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Atalantamania: a Roma più gialli che rossi…per la Champions sarà dura!
PERSA- Cambio di rullino, per l’ennesima volta: Gasp stravolge tutto e si torna al 4-2-3-1. Peccato che, ogni volta che l’ha fatto, l’Atalanta non ha mai vinto né convinto. Si perde nella fase difensiva, troppo sicura di sé, regala passaggi ai nemici, e non si ritrova né sul centrocampo corto, né in fase offensiva, dove quattro pedine non riescono a mettere insieme un tiro in porta. Distratta in difesa e spuntata davanti, la Dea del Gasp non ha il solito feeling tra le parti: Pasalic fatica a tenere il ruolo di centravanti, Pessina e Koopmeiners si sovrappongono senza dialogare, e Miranchuk rimane da solo a cercare varchi per avvicinarsi quantomeno a una palla gol, invano. La Roma ha fame, molta più fame dell’Atalanta, svampita e quasi in gita, si intuisce già dal primo pressing. Nella ripresa Gasp li mette tutti dentro: Miranchuk, Malinovskyi, Boga, Muriel, sembra impossibile che il gol non arrivi, ma il fatto grave è che la Dea nemmeno si avvicina a Rui Patricio. Le occasioni più nitide sono di Freuler e Demiral, col ginocchio malandato.
I RIMPIANTI- E adesso l’Atalanta rimpiange gli unici giocatori che non può avere. L’irruenza e la concretezza di Zapata sotto porta, la qualità tecnica e le invenzioni di Ilicic, la zampata di Piccoli, i cross dalla sinistra di Gosens. Il gioco sulle fasce langue senza la spinta del tedesco, ed era la chiave di volta dell’Atalanta da Champions. Che adesso si allontana, perché la Roma è avanti negli scontri diretti e la Dea potenzialmente sesta. Perché adesso anche vincere col Toro sembra un’impresa. E se ci si buttasse direttamente in Champions via Europa League? C’è da lavorare, perché il Bayer ha pareggiato col Bayern. Zitti e pedalare, la prima il Gasp l’ha fatta già.