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Atalanta, voto al mercato 7. Ecco perché si è rinforzata
LE CESSIONI- La partenza di Pessina è quasi passata sotto silenzio, per dire. L’azzurro di Monza non convinceva già più da agosto 2021, rendimento sottotono, incisività pari a zero. Non ha lasciato un vuoto, non era più tra le preferenze di Gasp nell'11 ideale. Poi è stata la volta di Miranchuk, e il discorso cambia poco. Potenzialmente un grande talento, mai espresso però in bergamasca. Più o meno tre giorni dopo, Freuler se ne è andato a Nottingham. Ecco, questa è stata davvero una grossa perdita. Lo svizzero rappresentava non solo un punto fermo del centrocampo nerazzurro ma anche un vice capitano, un volto della cavalcata europea. Il grande sacrificio del mercato nerazzurro, un’operazione troppo improvvisa e troppo cinica, che poteva valere più dei 9 milioni più 3 di bonus. Il mercato dell’Atalanta si è infine chiuso con un addio più emozionale che pratico: Josip Ilicic, solo sulla carta, non era già più un giocatore dell’Atalanta. Ma sapere che adesso è ufficiale, che non ci saranno davvero più le sue magie improvvise di mancino, è un altro conto. L’Atalanta ha perso il giocatore col più alto tasso tecnico della rosa, il traghettatore europeo, l’incubo di Valencia, l’eroe di Anfield. Via a costo zero.
LE ENTRATE- Il riscatto di Demiral è già di per sé un grande acquisto. Anche ieri ha brillato, il nuovo ministro della difesa bergamasca, e ha ancora grandi margini di crescita. Un Romero bis che l’Atalanta non ha voluto ridare alla diretta concorrente Juve. Per non parlare di Ederson, il centrocampista offensivo col vizio del gol che ha fatto dimenticare subito Pessina e che solo Djidji è stato in grado di fermare. L’arrivo di Lookman ha portato una ventata d’aria fresca anche nel modulo: un destro che parte da sinistra per una linea a tre d’attacco di estro e fantasia (e malizia, come nel rigore guadagnato ieri). Soppy punta l’uomo ed è duttile, può giocare sulla fascia destra e sinistra, Hojlund è un 19enne con la stoffa di Haaland: 17 milioni sono tanti, ma è una sicura futura plusvalenza. L’età media si è abbassata e, contemporaneamente, la rosa si è rafforzata.
IN BILICO- Chi era con un piede fuori da Zingonia alla fine è rimasto e la squadra non si è indebolita. Con la permanenza di Hateboer e Maehle, l’Atalanta ora vanta ben cinque esterni titolari (oltre a Soppy e Zappacosta c’è anche Zortea). Manca il mancino naturale, con Tavares (e qualche milione in più da Freuler) il voto al mercato sarebbe schizzato oltre l’8. Sono rimasti entrambi gli attaccanti colombiani, Zapata e Muriel, e pure Malinovskyi ha fatto cambiare idea ai Percassi, che dopo il Milan hanno alzato il titolo in Borsa (chi avrebbe sborsato 35 milioni?). Boga forse è di troppo, ma un esterno offensivo in più non guasta. Voto al mercato: 7. Ci rivediamo a gennaio.