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  • Atalanta, super mercato da 120 milioni: Zaniolo fragile, peccato per Gosens

    Atalanta, super mercato da 120 milioni: Zaniolo fragile, peccato per Gosens

    • Marina Belotti
    Il poker subìto a San Siro contro l'Inter potrebbe far pensare che il mercato dell’Atalanta non sia andato come sperato, eppure non ci può essere niente di più falso. Anche tre mesi prima di vincere l’Europa League l’Atalanta cadde sotto quattro gol al Meazza, e così tre mesi dopo. Tra le due partite però, c'è stata una rivoluzione in termini di rosa. L'Atalanta è stata protagonista di un calciomercato scoppiettante, caratterizzato da più di un’operazione a settimana, in entrata e in uscita. Il bilancio è praticamente in parità in termini di guadagno (circa 122 milioni spesi e 120 guadagnati, senza contare i riscatti), ma ora servirà tempo per far rodare e integrare le nuove pedine.
     
    COSA SERVIVA - La sfortuna degli infortuni ha colpito i nerazzurri ben prima che Zaniolo subisse le due ricadute di fila, una volta preso. Subito è apparso chiaro cosa servisse: un difensore per colmare la lunga assenza per Scalvini, un nuovo attaccante in corsa per sostituire l’altro grave infortunato Scamacca. Una coppia di centrocampisti offensivi-trequartisti di qualità che prendessero il posto di un Koopmeiners che, al di là di certificati medici e prese di posizione, si era impuntato per andare alla Juve. Poi un secondo portiere che facesse il secondo e non si alternasse come Musso a Carnesecchi, un valido esterno che migliorasse il livello dopo l’addio di Hateboer e il mancato riscatto di Holm. Ed ecco Bellanova, Rui Patricio, Samardzic e Brescianini, Godfrey e Retegui, un Sulemana che prende il posto di Adopo e uno Zaniolo che aumenta la qualità dell'ex Miranchuk.
     
    CHI E' ARRIVATO- Non solo, De Ketelaere è stato riscattato. E, oltre a tutti i rinforzi cosiddetti "sostituti", sono arrivati anche due profili in più: Cuadrado e Kossounou. Un esterno di esperienza a tutta fascia e un difensore che promette una nuova plusvalenza. I ricambi hanno aumentato la qualità della rosa, certo sul lungo periodo, quando avranno rodato tra loro e nel meccanismo gasperiniano, e ancora di più quando recupereranno anche Scalvini e Scamacca, potenzialmente questa può essere una delle "Atalanta" più forti di sempre.
     
    CHI MANCA - Qualche prima scelta non è andata a buon fine. Becao per la difesa, Pubill per la fascia, che non ha superato le visite mediche, poi Danso e O'Riley, ma visti gli infortuni col senno di poi potrebbe non essere stata una fumata nera con rammarico. Fino all'ultimo i nerazzurri ci hanno creduto per Gosens, un ex che ben conosceva il sistema di gioco bergamasco e sapeva rientrare anche in difesa oltre che crossare in attacco (una caratteristica in cui deve migliorare anche Bellanova). Non è poi arrivato Raspadori, ma più che un esterno offensivo a Gasperini poteva essere utile un altro attaccante 'alla Retegui'. Anche se la rosa per il tridente è già bella ampia, e "la scommessa al palo" Zaniolo, più fragile di quanto sperato, non si poteva prevedere. 
     
    OBIETTIVO RAGGIUNTO? - Sì. Tutti i big sono stati trattenuti, anche Ederson, Pasalic e Lookman, il cui caso è rientrato con diplomazia. E tanti rinforzi, giovani e d'esperienza, sono arrivati in tutti i reparti. Ora però viene il difficile perché i risultati non arriveranno subito: servirà pazienza per amalgamarli tra loro. Già dopo la pausa, ci sarà una nuova, vera, Atalanta. 

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