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    Atalanta-Roma, tutta la verità sul gol annullato a Palomino: il caos del VAR e la furia di Gasperini

    Atalanta-Roma, tutta la verità sul gol annullato a Palomino: il caos del VAR e la furia di Gasperini

    Una nuova situazione arbitrale destinata a far discutere; un nuovo episodio col VAR sfortunato e decisivo protagonista nel valutare un'azione che ha avuto un peso specifico non indifferente nello sviluppo di Atalanta-Roma, la partita che ha inaugurato il programma del sabato della diciottesima giornata di Serie A. L'annullamento della rete del possibile 2-2 nerazzurro, per una posizione di fuorigioco di Palomino, ha scatenato la furia di Gian Piero Gasperini, che ha accusato il direttore di gara Irrati e il VAR Nasca di aver fornito una ricostruzione gravemente errata dell'episodio.

    L'EPISODIO - E' il 68° quando un pallone proveniente dalla destra viene prolungato con la spalla da Duvan Zapata verso il secondo palo: in zona ci sono il centrocampista della Roma Bryan Cristante e il difensore dell'Atalanta José Palomino e, sulla base delle immagini proposte dalle tv, è del giocatore giallorosso il tocco decisivo che mette fuori causa Rui Patricio. In un primo momento Irrati non rileva nulla e assegna il gol all'Atalanta ma qualche istante più tardi, richiamato da Nasca per un offside di partenza del centrale argentino - annulla tutto. Niente da dire sul fatto che, come raccontano i replay, si trovi in posizione irregolare, essendo più avanti di tutti ma, basandosi sulla ricostruzione nel postpartita di Gasperini, il caos nasce dalla motivazione fornita dal VAR all'arbitro per prendere la sua decisione definitiva. Il tecnico atalantino, visibilmente infastidito, racconta infatti che Nasca avrebbe avvisato il collega di un presunto tocco di Palomino per spingere la palla in porta, di cui tuttavia non si ha alcuna riprova nelle immagini che sono stati messe a disposizione.

    CONFUSIONE AL VAR - Sulla base di un'indicazione così chiara e perentoria, per il protocollo in vigore l'arbitro non è tenuto alla verifica al monitor e provvede in automatico a segnalare il fuorigioco del giocatore nerazzurro. Cambia tutto se oggetto delle attenzioni del VAR e del direttore di gara diventa invece il comportamento di Palomino in relazione alla giocata effettuata poi da Cristante: l'autogol del romanista è stato indotto in qualche modo dal movimento alle sue spalle dell'avversario, che dunque partecipa attivamente e si mette in posizione irregolare? Questa diventa una situazione in cui, regolamento alla mano, l'interpretazione ultima diventa di competenza solo e soltanto dell'arbitro, quindi di Irrati, chiamato ad una on field review per dirimere la questione.

    Circostanza che sul campo non si è verificata e che alimenta quanto meno il sospetto che lo sfogo di Gasperini racconti di un errore di interpretazione dell'azione piuttosto evidente e, di conseguenza di un utilizzo non corretto del VAR. L'allenatore dell'Atalanta ha invocato allo stesso tempo la possibilità che gli arbitri possano spiegare pubblicamente questo tipo di decisioni, per una questione di massima trasparenza: un appello destinato verosimilmente a cadere nel vuoto.

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