Atalanta-Roma, 9 ultrà condannati per gli scontri
LA RICOSTRUZIONE- Poco dopo la gara, stando alle ricostruzioni degli organi competenti, circa cento ultrà hanno più volte cercato lo scontro diretto con i tifosi giallorossi. Prima avevano tentato un agguato dove stavano passando i pullman dei romanisti appena usciti dal parcheggio della Curva Morosini, ma la loro iniziativa era stata bloccata dalle forze dell’ordine. A quel punto avrebbero attaccato i poliziotti schierati lungo la via, lanciando pietre, bastoni, bulloni e anche estintori. Era esplosa anche una bomba carta contenente dei chiodi, e cinque agenti erano rimasti feriti. Alcuni tifosi erano stati fermati, e nove erano finiti a processo.
LA CONTESTAZIONE- Dopo una richiesta di tre anni e mezzo avanzata quattro anni fa dal pm Giancarlo Mancusi, le difese degli avvocati Federico Riva, Giovanni Adami e Giovanni Radaelli avevano contestato la presenza dei loro assistiti nei luoghi degli scontri: avevano chiesto, ma non ottenuto, di acquisire i video integrali delle telecamere comunali. Nel gennaio 2019 erano così arrivate le condanne decise dal gup Marina Cavalleri.
I 9 IMPUTATI E LE CONDANNE- Due anni e quattro mesi per gli imputati Matteo Bonomi, 36 anni, di Nembro; Federico Redaelli (pena sospesa), 22, di Sorisole; Daniele Urgnani, 34, di Costa di Mezzate; Luca Bonfanti (pena sospesa), 24, di Bergamo; Fabrizio Pezzotta, 36, di Brembate; Michael Regazzoni, 30, di Romano di Lombardia; Andrea Salvi, 42, di Alzano Lombardo; Annibale Personeni, 37, di Pradalunga; Mauro Trussardi, 28, di Clusone.