L'Atalanta vendica il rocambolesco ko dell'andata e si impone sul Piacenza per 3-0 tra le mura amiche del 'Comunale' di Bergamo. Ai padroni di casa serve poco più di mezz'ora per piegare la resistenza piacentina: al 35' Doni trasforma un rigore concesso per un fallo di mani di Zenoni. Il raddoppio arriva al 40', sempre dal dischetto e sempre con la firma di Cristiano Doni: contatto dubbio tra Gervasoni e Ruopolo, ma l'arbitro Calvarese non ha dubbi; dagli undici metri il capitano nerazzurro spiazza Cassano. Il raddoppio atalantino spezza le gambe agli ospiti, che capitolano nel recupero della prima frazione: al 47' Ruopolo finalizza una bella giocata di Tiribocchi e firma il definitivo 3-0. Nella ripresa l'Atalanta controlla agevolmente il risultato, contenendo senza troppi problemi le iniziative piacentini. Per l'Atalanta è il ritorno alla vittoria dopo due pareggi consecutivi.
ATALANTA
Il capitano dell'Atalanta, Cristiano Doni: 'Oggi abbiamo fatto un passo importante, non dobbiamo nasconderci, ma il campionato è ancora lungo. La dedica? Va a mio papà, che è stato poco bene negli ultimi giorni. Non è stato facile calciare due rigori: il primo l'ho calciato di potenza, mentre sul secondo ho aspettato che Cassano si muovesse. Quest'anno sono più tranquillo, c'è una situazione diversa e puntiamo solo a tornare in A'.
PIACENZA
L'allenatore del Piacenza, Armando Madonna: 'Il terzo gol è stata un'ingenuità, dovuta anche alla giovinezza della rosa. L'arbitraggio? Conta il risultato alla fine. L'Atalanta ha fatto tre gol, è quello che conta. Noi non lo diciamo mai, ma il Piacenza ha una squadra molto giovane, ma che ha giocato con personalità. L'avevamo preparata nel modo giusto, chiudendo gli avversari e trovando le ripartenze giuste, poi siamo calati. Per me la squadra ha affrontato la partita con personalità, poi i due episodi hanno cambiato la gara. Non mi è piaciuta l'ammonizione al 90' di Guerra, mi è sembrata gratuita. Era diffidato, sarà un'assenza che peserà. Sugli altri episodi, se ha visto così...'.