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Atalanta, Percassi: 'Gasperini come Guardiola, lo terrei a vita! Skrtel? Era triste, la moglie...'
SUL GIRONE - "Possiamo giocarcela, anche se la partita forse decisiva in Ucraina è la più delicata del calendario. Ma occhio: le altre sono più preparate di noi alla Champions, dove l’esperienza fa la differenza. Giocare a Bergamo? Ci abbiamo provato, ma proprio durante la cena con la Uefa nella quale - illusi... - volevamo tentare di convincerli, abbiamo capito che era impossibile. Ed è scattata l’idea: “E San Siro?”. “Ottima idea”. Ci avevano appena presentato una lista di requisiti lunga così, servì a capire definitivamente che la Champions è un mondo a parte. A capire quanto serve strutturarsi e dunque quanto è importante l’investimento per finire il nostro nuovo stadio".
SU SAN SIRO - "Ci ho anche giocato, in Coppa Italia contro il Milan, settembre 1976. L’allenatore chiamò “Numero 9, Percassi”: io con il 9, dunque eravamo nove difensori... Il Milan attaccava a tutto spiano, sentivi il terreno vibrare: uno stadio pazzesco. Se penso che i 3000 biglietti per Zagabria sono stati polverizzati, per il City posso prevedere 30.000 bergamaschi e magari 10.000 spettatori neutrali: da amante del calcio, io il City me lo andrei a vedere".
SFIDA A GUARDIOLA - "Oggi il calcio inglese è il migliore al mondo e lui ha una marcia in più: come Gasperini, che contro di lui se la giocherà. Gasperini a vita? Io firmerei adesso. Impossibile? Non lo so, ma ogni anno ci si conosce meglio anche se qualche volta si litiga: fa parte del gioco, non ti fa mai adagiare. Come fa lui con i giocatori".
SU ILICIC E ZAPATA - "Abbiamo fatto subito muro: non entriamo in trattativa, ce li teniamo. Grande segnale e grande investimento, invece di pensare a monetizzare".
SU TRINCAO - "Dissi una bugia, altrimenti non finiva più... Poi non è arrivato, e Barrow semmai andrà a giocare più avanti: vediamo come va da qui a gennaio e dove saremo. Intanto siamo in ballo e vediamo di ballare bene".
SU SKRTEL - "Bravo ragazzo, ma era triste: lo vedevi in sofferenza perché la moglie non voleva venire qui".
SU MURIEL - "Attaccante da Champions: basta questo, no? E spero di vederlo anche a Zagabria, ma l’importante è che il ginocchio che ci ha spaventato a Genova non abbia lesioni".