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    Atalanta, Pagliuca attirato dal Chelsea: il regolamento Uefa e la preoccupazione dei bergamaschi

    Atalanta, Pagliuca attirato dal Chelsea: il regolamento Uefa e la preoccupazione dei bergamaschi

    • Marina Belotti
    Una stagione da dimenticare per l’Atalanta, che quest’anno sembra non trovare pace. Se i risultati sul campo hanno fatto scivolare la squadra di Gasperini all’ottavo posto in classifica, sconfitta dal Sassuolo, fuori da tutte le competizioni europee e con soli 13 punti raccolti nel girone di ritorno, anche ai vertici la società è scossa da un terremoto dopo l’altro.

    LA CESSIONE- Lo scorso 20 febbraio l’Atalanta aveva annunciato la sottoscrizione di un accordo di partnership tra la famiglia Percassi e un gruppo di investitori capitanati da Stephen Pagliuca, managing partner e co-owner dei Boston Celtics, oltre che Co-chairman di Bain Capital, uno dei principali fondi di investimento al mondo. L’accordo prevedeva l’ingresso dei nuovi investitori con una quota complessiva del 55% nel capitale sociale de La Dea Srl, ovvero la sub-holding della famiglia Percassi che detiene circa l’86% del capitale sociale dell’Atalanta, mentre la famiglia Percassi avrebbe mantenuto la quota del 45%.

    IL CDA AMERICANO - La prima amara sorpresa, per i tifosi dell’Atalanta, è stata scoprire a inizio settimana la nuova composizione del Consiglio di Amministrazione, che ha subìto serie modifiche: maggioranza americana (con i quattro consiglieri Stephen Gerard Pagliuca, Joseph Case Pagliuca, Luca Bassie David Benjamin Gross-Loh), e minoranza bergamasca (Antonio Percassi presidente, il figlio Luca amministratore delegato, e lo storico commercialista dei Percassi Mario Volpi come consigliere). Non si sono fatti attendere i primi mugugni da parte della piazza, preoccupata dall’esclusione di nomi storici del territorio quali Radici, Selini, Lazzarini, Fratus.

    LA DOCCIA FREDDA - Poche ore più tardi però, la doccia fredda: il nuovo co-presidente nonché azionista di maggioranza degli orobici Stephen Pagliuca, ha manifestato pubblicamente l’interesse per l’acquisto del Chelsea, messo in vendita da Abramovich dopo le sanzioni imposte dal Governo inglese a causa del conflitto tra Russia e Ucraina: “Voglio rassicurare i sostenitori sul nostro gruppo e sulle offerte, per sottolineare quanto seriamente prendiamo la nostra potenziale responsabilità nei confronti del Chelsea”, le parole di Pagliuca, che ora dovrà presentare la sua offerta insieme agli altri tre acquirenti. La trattativa riguarderebbe un investimento a titolo personale di Pagliuca, il quale nelle ultime ore avrebbe convinto anche Larry Tanenbaum (presidente della NBA), Eduardo Saverin (co-fondatore di Facebook) e John Burbank (manager esperto di Hedge fund). Ora bisognerà vedere che ripercussioni avrà questa sua scelta sulla società nerazzurra, anche se Pagliuca, con una nota dell’Ansa, ha desiderato “riaffermare l'impegno della nostra famiglia e dei nostri partner nei confronti dell'Atalanta e la nostra partnership con la famiglia Percassi. Siamo partner di lungo periodo ed entusiasti di continuare il successo del club".

    LA PREOCCUPAZIONE DEI BERGAMASCHI - I tifosi della Dea però non sanno più a chi credere, preoccupati e consapevoli del differente prestigio dei due club, sempre più convinti che se Pagliuca volesse puntare tutto sul Chelsea, non esiterebbe a rivendere le quote della più piccola provinciale bergamasca. “Eravamo convinti della bontà del progetto, di poter alzare il tetto ingaggi dei giocatori e puntare sulla crescita internazionale, invece adesso che l’americano vede che i risultati tardano ad arrivare e l’Atalanta rischia di non qualificarsi in Europa cambia idea e va da un’altra parte, vedo tempi cupi all’orizzonte”, il pensiero comune.

    IL REGOLAMENTO - Secondo l’articolo 5 delle norme Champions relative alla multiproprietà nessun club che partecipa a una competizione Uefa per club può, direttamente o indirettamente, detenere o negoziare titoli o azioni di qualsiasi altro club che partecipa a una competizione Uefa per club e si specifica che “se due o più club non soddisfano i criteri volti a garantire l’integrità della competizione, solo uno di loro può essere ammesso a una competizione UEFA per club”. “Speriamo che il Tone (Antonio Percassi) ricompri le sue quote!”, l’augurio dei bergamaschi che preferiscono pensare al campo e alla gara da dentro/fuori di domani contro il Lipsia.

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