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Atalanta, Malinovskyi: 'Shevchenko? Mi aveva avvertito. Quando è partito il Papu Gomez...'
POST PAPU- (...). Una volta rientrato, è pesata la responsabilità di dovere sostituire, qualitativamente, il Papu? "Non ho pensato a questo, ma ho sentito un po' di pressione perché sapevo che la gente si aspettava di più da me. Questo perché il primo anno in Italia serve per imparare la lingua e per adattarsi, ma nel secondo ci si aspetta il salto di qualità: io per primo sapevo di dovere fare meglio. Non stavo giocando il mio calcio migliore, ma ora voglio dare sempre di più".
FIORENTINA- Dopo la brillante performance contro il Verona (rigore e assist a Zapata) e il bis di assist contro l'Udinese, Ruslan Malinovskyi è pronto a riprendersi la maglia da titolare anche contro la Fiorentina: "Ultimamente è andata bene e abbiamo vinto, ma è capitato anche di perdere in coppa nella scorsa stagione. Dobbiamo approfittare del momento: la Fiorentina ha appena cambiato allenatore e cerca un gioco, la sua situazione è delicata. Ma attenzione, perché ci sono tanti giocatori di livello".
CLASSIFICA SERIE A- "Guardiamo la classifica, ma il mister ci insegna a pensare solo al prossimo incontro.Ora abbiamo intenzione di andare a Firenze per vincere e non per pareggiare: è un momento chiave, vogliamo ottenere sempre il massimo per non fare regali alle inseguitrici. Tornare in Champions sarebbe bellissimo: per noi è un bonus. In Champions ci sono le migliori squadre e i migliori giocatori: sarebbe stupendo esserci ancora, magari a Bergamo e con il pubblico".
COPPA ITALIA- "(...). Ora pensiamo al campionato: alla 37ª giornata vedremo la classifica e a quel punto sarà ora di giocare la finale di coppa. Naturalmente, vincerla sarebbe straordinario per squadra, città e tifosi: vogliamo farcela, ma ora la cosa più importante è completare l'opera in A".
SOGNO NEL CASSETTO- "Vincere la Coppa Italia e giocare la Champions anche l'anno prossimo".
MURIEL- "Luis è il giocatore migliore da avere a fianco. E pure il più simpatico: è sempre felice, è un calciatore forte e una bella persona. Nei rigori, in realtà, è lui in migliore, anche se io ne ho trasformati parecchi in Belgio. Sulle punizioni siamo diversi: dipende anche dalla distanza".
SHEVCHENKO- "Prima che mi trasferissi mi aveva parlato bene della società e dell'allenatore. Mi ha avvertito fin da subito che il campionato era difficile e che si giocava un calcio diverso, ma per lui è il posto giusto per il mio salto di qualità: tutto è nei miei piedi, insomma".