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    Luca Percassi: 'Sì alla meritocrazia ma non vogliamo espellere Inter, Juve e Milan! Agnelli chiamò mio padre...'

    Luca Percassi: 'Sì alla meritocrazia ma non vogliamo espellere Inter, Juve e Milan! Agnelli chiamò mio padre...'

    L'a.d. di Atalanta Luca Percassi ha parlato del progetto Superlega a Zingonia ai giornalisti svelando la posizione della società orobica: “Come Atalanta riteniamo che i valori della meritocrazia sono le fondamenta democratiche dello sport e del calcio in particolare. Il sogno di un club e dei suoi tifosi deve essere sostenuto da basi solide, etiche ed economiche. Le recenti parole del presidente Uefa Aleksander Ceferin certificano il lavoro di questa società. Le sue parole non sono per l'Atalanta un punto di arrivo ma uno stimolo maggiore per condividere valori sportivi, etici ed economici. L'Atalanta, nel rispetto dei valori storici che ciascun club ha, ritiene di sostenere concetti meritocratici e solidali, il sogno deve rimanere vivo, questo è il concetto che vogliamo esprimere". 
     
    NO ESPULSIONE- “Abbiamo atteso qualche ora prima di esprimerci anche se già nel consiglio d’urgenza, io come consigliere di Lega, convocato a mezzogiorno. Se abbiamo chiesto l’espulsione dei tre club ‘scissionisti’? E' una falsità assoluta, l’Atalanta mai si è espressa in tal senso, l'Atalanta si è espressa solo che ci fosse la volontà di aderire al comunicato Uefa uscito domenica pomeriggio, eravamo assolutamente d’accordo al comunicato Uefa, sarebbe impensabile portare avanti un ragionamento come questo perché Milan Inter e Juve sono società importantissime del calcio italiano e tutte insieme per le loro caratteristiche e tipicità devono far parte della Serie A.” 
     
    PARLIAMO DI CALCIO- “Dopo questo scossone dobbiamo raccogliere delle opportunità, non tanto in ambito Uefa, ma dal punto di vista del calcio italiano perché purtroppo per quello che sto vivendo come Atalanta negli ultimi anni è che non parliamo mai di calcio, continuo a rilevarlo nell’assemblea e nei consigli di Lega, parliamo solo dell’operazione dei fondi che l’Atalanta ha osteggiato fin dal principio, l'Atalanta ha avuto una posizione sempre di grande attenzione ma che poi si è sgonfiata completamente perché dal nostro punto di vista era una vergogna assoluta. Anche se questa cosa non si vede e non si legge, noi come Atalanta, ma penso sia il sentimento di tante società, abbiamo bisogno di parlare di calcio, purtroppo un argomento che in assemblea è troppo mancante, noi abbiamo quindi preso delle posizioni forti rispetto alla gestione attuale del presidente della Lega e su questa operazione dei fondi che per noi è proprio oltre ogni logica”. 
     
    RIFORMA CHAMPIONS- "L'Atalanta grazie alle competizioni europee è cresciuta tantissimo, però in ambito Uefa proprio lunedì è stata approvata la riforma della Champions League che partirà dal 2024, ovvio che sono processi lunghi perché il calcio è di tutti, è un fenomeno che va a colpire tutti a vario modo e in vari momenti, qualunque modifica che tocca l'ambito europeo ha bisogno di processi lunghi e di condivisione, ma già la riforma comporta anche delle riflessioni in ambito nazionale.” 
     
    PENALIZZAZIONE SCISSIONISTE- “Non mi sono posto questa domanda,  se ci saranno o meno penalizzazioni, dico solo che errare è umano, penso che sia stato evidente l’errore ma penso che stiano tornando sui loro passi, al tempo stesso credo che una Serie A per essere competitiva abbia bisogno di Inter, Milan, Juve, Atalanta, Benevento, Cagliari, perché il calcio merita di essere rappresentato da tutti e da tutte le città, dalla piccola alla grande realtà, tutti meritano rispetto”.

    AGNELLI- “Secondo me no, Andrea Agnelli non si dimetterà dalla sua carica di presidente. Penso che all’interno di un percorso ognuno è libero di comportarsi come crede, io non posso giudicare quello che il presidente fa, ribadisco che penso si abbia bisogno di tutti”. 
     
    STRASCICO CON I TIFOSI- “Io quello che ho rilevato sono gli aspetti positivi di uno scossone rientrato in cui il calcio è dei tifosi, purtroppo si viene da più di un anno in cui tifosi sono lontani ma giustamente il calcio è dei tifosi e bisogna fare tutto il possibile perché si parli di calcio”. 
     
    PASSATE DICHIARAZIONI DI AGNELLI- "Andrea quando era uscita quella dichiarazione aveva chiamato immediatamente mio papà scusandosi perché voleva esprimere un un concetto diverso rispetto a quello che è emerso, voleva esprimere che società grandi abituate a competere in determinate competizioni possono avere più necessità di una stabilità finanziaria che il mancato accesso alla competizione ti porta, ma io credo che, lasciando stare il tema della Superlega sbagliato nei principi perché  il calcio è meritocratico, lui abbia grande rispetto del progetto Atalanta e per quello che sta cercando di fare nel rispetto della sua dimensione”. 

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