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Atalanta, la favola Cissè: dai gol in seconda categoria al sogno Europa, in due mesi
LA SVOLTA- Un po’ come la vittoria di ieri sera all’Atalanta, mentre le barricate rossoblù la trascinavano a un altro inevitabile 0-0 per i spunti assenti sotto porta. Ma poi è entrato il jolly d'area, la carta della vittoria, con quelle treccine nere ha ricordato Zapata: un po’ la fame da ragazzo desideroso di mettersi in mostra e un po’ il talento indiscusso gli hanno permesso di decidere la partita. Pessina e Demiral l’hanno portato in spalla, in trionfo, al Dall’Ara, Scalvini gli ha dedicato una storia sui social e l’ha convinto subito ad aprirsi un profilo Instagram: c’è il suo nome e cognome accanto al 99, il suo numero portafortuna che indossa sulla schiena.
LE CARATTERISTICHE E IL BOOM IN PRIMAVERA- Sembra già un classe 1999 per come si muove tra le linee, per come invade gli spazi, si butta senza paura all’attacco e mira la rete con coraggio. Invece, ha quattro anni in meno. Invece fino a due mesi fa giocava nella squadra di Seconda Categoria di Copertino, un paese in provincia di Lecce, insieme agli altri calciatori richiedenti asilo e ospiti dei progetti Sprar: tutti dilettanti stranieri, un solo italiano. L’Atalanta ha capito subito le sue potenzialità e a febbraio l’ha comprato: a mister Brambilla è sbocciato un fiore nella sua Primavera. Tre reti in tre partite, 38% di partecipazione al gol in 58% dei minuti giocati. E ieri, la sua magia, l’ha fatta dopo soli 17’: mister Gasperini, sempre molto attento ai giovani del suo vivaio, ha captato subito che quel ragazzone poteva dare una grossa mano alla sua Dea senza idee e senza Duvan.
LA STORIA- Arrivato a sedici anni in Italia, il ragazzo proviene da Conakry, la capitale della Guinea, e dare calci al pallone nei campi abbandonati vicino a casa e per strada gli è sempre servito a distrarsi da una vita difficile e a sfogarsi per la scomparsa del padre. Anche in Africa si faceva notare, ma nessuno era disposto ad investire in lui. Due anni fa la svolta nel Salento, proprio a Copertino, dove un tecnico senegalese, il 42enne Niang Baye Hassane, lo inserisce nei suoi programmi di mediazione linguistica e progetti di accoglienza. Tra i quali, l’ASD Rinascita Refugees, dove la voglia di rinascere unita alla supremazia atletica e all’istinto del gol, convincono gli scout orobici a investire su Cissé. Il suo sogno è appena iniziato: dopo la Serie A c’è l’Europa. Si sta già allenando accanto ai veterani nerazzurri nelle vigilie delle partite del giovedì.