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Dove non è riuscito Conte è arrivato Gasperini: Atalanta perfetta, questa è l'impresa della vita!
Non era partita bene, poteva fare di più all'inizio, ma il debutto ha spesso un prezzo da pagare e lo 0-4 di Zagabria era stata una mazzata terrificante, anche perché aveva dato l'idea (diffuso il sospetto) che la squadra di Gasperini fosse inadeguata per la Champions. Il colpo peggiore è arrivato con la seconda sconfitta, in casa contro lo Shakhtar. A Manchester, un altro tracollo: 1-5 contro il City, la fine, o quasi, di ogni speranza. Ma da quel momento, ecco la prima grande Atalanta europea. Il girone di ritorno ha dato una sensazione diversa rispetto alle prime tre gare. si è capito che la Dea poteva starci a questi livelli e per fortuna non lo ha capito tardi. Ha fermato il City a San Siro e ha battuto, più nettamente del punteggio di 2-0, la Dinamo Zagabria. Infine il trionfo in Ucraina. E' fra le prime 16 d'Europa, insieme alla Juve e al Napoli, al Real Madrid e al Barcellona. E' un successo straordinario.
SUBITO UNA PALLA-GOL - L'inizio è stato tutto dell'Atalanta, che ha cominciato con gioco e personalità. La sua forte pressione ha portato dopo 5' a un errore clamoroso di Ismaily con palla-gol annessa: il passaggio indietro verso il portiere era corto e impreciso, Gomez lo ha agganciato in area dello Shakhtar, palla a Muriel (che ha sbagliato a non tirare), palla a Pasalic, infine parata di Pyatov. Tre minuti dopo, altra occasione ma il tiro di Muriel è uscito non di poco. Gasperini aveva piazzato Pasalic su Stepanenko, spegnendo così la prima fonte di gioco ucraino e lo Shakhtar aveva qualche difficoltà a uscire. Dopo l'errore di Ismaily, un altro passaggio sbagliato di Kryvstov ha creato un'altra buona occasione da gol, ma per la terza volta di fila Muriel non ha indovinato la scelta finale.
CAMPANELLO D'ALLARME - Intorno al 10' è arrivata da Zagabria la notizia del gol della Dinamo contro il Manchester City. In quel momento i croati erano agli ottavi di Champions con i Citizens, lo Shakhtar in Europa League, l'Atalanta fuori. Ora anche gli ucraini dovevano vincere. A interrompere la supremazia della Dea, è arrivato così un gol di Kovalenko, ma per fortuna dei nerazzurri c'era Teté con una... spalla in fuorigioco. Lo Shakhtar attaccava a folate, con un palleggio di qualità portato avanti con notevole velocità Taison e Teté. Il vasto fronte brasiliano di questa squadra mostrava a tratti giocate di livello, ma solo a tratti.
IL PARI DEL CITY - Inchiodate sullo 0-0 in Ucraina, Atalanta e Shakhtar aspettavano buone notizie da Zagabria. Al 34', eccone una di segno positivo con la rete dell'1-1 di Gabriel Jesus. Cambiava la situazione per le due formazioni dell'Est, ora agli ottavi di Champions andava lo Shakhtar, la Dinamo in Europa League, l'Atalanta sempre fuori. Negli stessi minuti, gli ucraini hanno costruito una bellissima occasione: Taison per Teté (una vera insidia sulla destra per Gosens e Masiello), cross per Junior Moraes, colpo di testa e prodezza di Gollini in angolo. Nel primo tempo ha creato di più l'Atalanta, senza però trovare in Muriel l'esecutore che tutti conoscono.
CON MALINOVSKYI - L'Atalanta ha iniziato il secondo tempo come il primo, con una pressione molto alta che ha prodotto una punizione da oltre 25 metri di Muriel deviata in angolo da Pyatov. Contemporaneamente è arrivato il raddoppio di Gabriel Jesus, Manchester in vantaggio a Zagabria. Un gol e l'Atalanta avrebbe conquistato gli ottavi di Champions. La squadra di Gasperini giocava con coraggio ma anche con lucidità. Aveva il timbro di una squadra europea, altro che provinciale. Dopo 10', Muriel è stato graziato dall'arbitro Zwayer: il fallo su Teté era nettamente da giallo, sarebbe stato il secondo, ma il fischietto tedesco si è ricordato che la prima ammonizione per il colombiano era stata ingiusta. Così, per rimediare a un errore ne ha commesso un altro. Gasperini non ha perso altro tempo e dopo un'ora della ripresa ha spedito in campo l'ex tanto atteso, Ruslan Malinovskyi al posto di Masiello, con De Roon spostato in difesa. Castro lo aveva anticipato di qualche minuto mettendo Marlos al posto del giovanissimo Teté. Era già arrivata la tripletta di Gabriel Jesus, ora la qualificazione si giocava tutta in Ucraina. L'Atalanta ha cominciato a forzare i tempi e, come conseguenza, si sono aperti gli spazi alle sue spalle.
AGLI OTTAVI - Al massimo dello sforzo, l'Atalanta ha segnato con Castagne. Per il guardalinee Achmüller, lo stesso che aveva segnalato il fuorigioco millimetrico di Teté sul gol annullato allo Shakhtar, ha alzato la bandierina. Ci sono voluti due minuti di fronte al monitor per stabilire che invece il gol era buono. Il vantaggio era pienamente meritato. Gasperini ha tolto Muriel (a rischio dopo la grazia ricevuta) per far entrare Ibanez. Gomez è diventato centravanti. A un quarto d'ora dalla fine Dodò ha dato una mano all'Atalanta con una...manata a Freuler. Lo ha visto il guardalinee Schiffner, ha chiamato l'arbitro che lo ha espulso. Il colpo non era affatto violento, poteva bastare il giallo, ma Dodò sarebbe comunque uscito, era già stato ammonito.
IL RADDOPPIO DI PASALIC - Lo Shakhtar si è perso e l'Atalanta, come una squadra di rango, ha colpito ancora e ha chiuso la partita e la qualificazione. Gomez, protagonista di una ripresa gigantesca, ha preso una punizione vicino alla bandierina. Sul cross dello stesso Papu è spuntata la punta del piede sinistro di Pasalic che ha sorpreso una difesa immobile. Due a zero, un uomo in più, ora c'era solo da gestire. Ma all'Atalanta non era sufficiente. Voleva di più, voleva il terzo gol. E lo a segnato con Gosens in pieno recupero. Così ha chiuso la partita perfetta. Per Bergamo è l'impresa di una vita.
IL TABELLINO
Shakhtar Donetsk-Atalanta 0-3 (primo tempo 0-0)
Marcatori: 21' s.t. Castagne (A), 35' s.t. Pasalic (A), 49' s.t. Gosens (A)
Assist: 35' s.t. Malinovskyi (A)
Atalanta (3-4-2-1): Gollini, Masiello (16' s.t. Malinovskyi), Djimsiti, Palomino, Castagne, de Roon, Freuler, Gosens, Pašalić, Gomez (45' s.t. Hateboer), Muriel (26' s.t. Ibanez). All. Gasperini.
Shakhtar Donetsk (4-2-3-1): Pyatov, Dodò, Kryvtsov, Matvlyenko, Ismaily, Alan Patrick, Stepanenko, Tetè (14' s.t. Marlos), Kovalenko (26' s.t. Solomon), Taison, Junior Moraes. All. Castro.
Arbitro: Zwayer (Germania).
Ammoniti: 23' p.t. Muriel (A), 5' s.t. PAtrick (S), 18' s.t. Dodò (S), 30' s.t. Freuler (A), 46' s.t. Hateboer (A)
Espulsi: 32' s.t. Dodò (S)