Getty Images
Atalanta-Villarreal, un rinvio nella bufera: spagnoli in ciabatte, la rabbia dei tifosi e il caos orari, tutti i retroscena
LA BEFFA - Era una partita che aspettavano tutti i bergamaschi da una vita: la prima, nella lunga storia dell’Atalanta, in cui i nerazzurri avrebbero potuto assistere nel loro stadio a un match decisivo di Champions League, dopo i mesi a San Siro perché l’impianto non era a norma, dopo l’anno della pandemia che si è portata via troppi tifosi costringendo gli altri sul divano. E proprio per rispetto dei sostenitori orobici, che da due ore incitavano l'Atalanta anche dalla curva e dagli spalti scoperti prendendosi neve e vento, il d.g. Marino ha chiesto e ottenuto il rinvio almeno alle 19, non alle 16.30, quando i bergamaschi, gran lavoratori, avrebbero dovuto lasciare vuota la Nord nella serata più importante dell'anno. Oltre al danno, sarebbe stata una beffa troppo grande.
GIOCATORI 'ARBITRI' - L’impressione degli atalantini, però, resta quella che si sarebbe potuto giocare alle 21.20: la sfera rimbalzava. E non hanno gradito affatto che alle 21.10 tre titolari del Villarreal, Danjuma, Capoue e Pau Torres, siano scesi in campo in ciabatte anticipando la decisione dell’arbitro, comunicando col sorriso alle fidanzate e agli 87 tifosi al seguito che non la partita non si sarebbe giocata, con tanto di selfie tra la neve. Immediati i cori degli ultras, piccati e impossibili da riportare, contro i rivali e la terna arbitrale. Il rinvio in serata e la certezza dell'Europa League, grazie al pareggio dell'Old Trafford, ha rasserenato un po' gli animi amari, ma questa decisione ha guastato la festa in una serata storica. E ora attenzione anche in vista del prossimo turno di campionato contro il Verona: il fischio d'inizio è previsto per le 15 di domenica, ma non è escluso che la società bergamasca possa chiedere uno slittamento della gara a orario serale, dunque posticipo.