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    Atalanta-Villarreal, un rinvio nella bufera: spagnoli in ciabatte, la rabbia dei tifosi e il caos orari, tutti i retroscena

    Atalanta-Villarreal, un rinvio nella bufera: spagnoli in ciabatte, la rabbia dei tifosi e il caos orari, tutti i retroscena

    • Marina Belotti, inviata al Gewiss Stadium
    “Si poteva e si doveva giocare!”: è l’urlo dei sostenitori dell’Atalanta, che non hanno abbandonato la Curva Nord fino alle 22, per protesta. Molti dei 13 mila bergamaschi non hanno gradito la presa di posizione della Uefa, che alle 21.15 ha comunicato il rinvio della partita "a orario da definirsi" quando il terreno di gioco era ormai privo di neve grazie al lavoro estenuante di una trentina di steward che per quasi un'ora hanno pulito a mano il campo incoraggiati proprio dagli 'oli' della Nord. Non solo, alle 22 ha smesso del tutto di nevicare: "Bastava aspettare mezzo retta invece di rinviarla!", hanno urlato in coro lanciando fumogeni in campo in segno di protesta. Molti di loro erano scesi dalle valli orobiche in tarda mattinata pur di scongiurare il pericolo neve ed esserci nonostante tutto, con una certezza: "Persino mio figlio ha giocato su un campo più innevato di questo!".

    LA BEFFA - Era una partita che aspettavano tutti i bergamaschi da una vita: la prima, nella lunga storia dell’Atalanta, in cui i nerazzurri avrebbero potuto assistere nel loro stadio a un match decisivo di Champions League, dopo i mesi a San Siro perché l’impianto non era a norma, dopo l’anno della pandemia che si è portata via troppi tifosi costringendo gli altri sul divano. E  proprio per rispetto dei sostenitori orobici, che da due ore incitavano l'Atalanta anche dalla curva e dagli spalti scoperti prendendosi neve e vento, il d.g. Marino ha chiesto e ottenuto il rinvio almeno alle 19, non alle 16.30, quando i bergamaschi, gran lavoratori, avrebbero dovuto lasciare vuota la Nord nella serata più importante dell'anno. Oltre al danno, sarebbe stata una beffa troppo grande.

    GIOCATORI 'ARBITRI' - L’impressione degli atalantini, però, resta quella che si sarebbe potuto giocare alle 21.20: la sfera rimbalzava. E non hanno gradito affatto che alle 21.10  tre titolari del Villarreal, Danjuma, Capoue e Pau Torres, siano scesi in campo in ciabatte anticipando la decisione dell’arbitro, comunicando col sorriso alle fidanzate e agli 87 tifosi al seguito che non la partita non si sarebbe giocata, con tanto di selfie tra la neve. Immediati i cori degli ultras, piccati e impossibili da riportare, contro i rivali e la terna arbitrale. Il rinvio in serata e la certezza dell'Europa League, grazie al pareggio dell'Old Trafford, ha rasserenato un po' gli animi amari, ma questa decisione ha guastato la festa in una serata storica. E ora attenzione anche in vista del prossimo turno di campionato contro il Verona: il fischio d'inizio è previsto per le 15 di domenica, ma non è escluso che la società bergamasca possa chiedere uno slittamento della gara a orario serale, dunque posticipo.
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