Getty Images
Atalanta, Gasperini: "Nel calcio il terreno di gioco conta come nel tennis. Scalvini? I medici mi hanno detto che..."
INFORTUNI E RECUPERI - "I convocati sono tutti disponibili, solo Djimsiti ha un po' di fastidio a calciare la palla, rispetto agli altri. Kolasinac e Bellanova stanno bene, per Zappacosta ci vorrà ancora una settimana per recuperare. Per Scalvini si tratta di una precauzione medica per il tipo di superficie, secondo i medici è preferibile non farlo giocare".
SCAMACCA E RETEGUI - "Sono calciatori con caratteristiche diverse, a Scamacca chiedo più di fare il centravanti, mentre con Mateo stiamo lavorando per farlo giocare un po' più defilato e non sempre in posizione centrale. Devono entrambi migliorare alcuni aspetti. L'infortunio di Scamacca non era preventivabile, Retegui lo apprezzavamo già da avversario, ma non immaginavamo questi numeri di gol. Hanno caratteristiche diverse. Su Scamacca stiamo molto attenti, aveva raggiunto una condizione che non avevamo mai visto, per recuperarlo ci vorrà ancora un po' ".
ANNIVERSARI E RICORDI - "Quattro anni fa, oggi, l'Atalanta vinceva per la prima volta a Liverpool? Bè, non ricordavo questo anniversario. Ma oggi, parlandone, ricordavamo della partita giocata qui a Berna tre anni fa. Rivedendo le formazioni di quella partita nello Young Boys ne sono rimasti un paio, mentre da noi ce ne sono quattro o poco più. Le squadre, non ce ne accorgiamo, sono cambiate tanto... Con gli eterni Toloi, Djimsiti, de Roon. Rispetto ad allora abbiamo maggiore continuità? Su questo aspetto non sono d'accordo, l'abbiamo sempre avuta anche in passato, anche nelle serate europee".
CONTINUITA' - "Da febbraio, nella passata stagione, abbiamo giocato sempre ogni tre giorni senza soste. Non abbiamo mai avuto difficoltà sull'essere stanchi, non è mai stato un problema. Il problema possono essere gli infortuni, nel 90% si verificano in partita e non sono prevedibili. Qualche volta che ho deciso di far saltare una gara ad un giocatore non lo ritrovavo meglio, anzi... non c'è una scienza esatta, è tutto soggettivo. Dipende dalle caratteristiche dei giocatori. Le coppe ci hanno aiutato, nella gestione di quello che voi chiamate 'turn over', abbiamo fatto delle buone esperienze".