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Atalanta, Gasperini: 'Le polemiche dei media infastidiscono, ora non si può puntare all'Europa...'
DEMIRAL- “Demiral si è fermato dopo pochissimi giorni di allenamento. Ora sembra stare un po’ meglio”.
RUGGERI- “E’ l’unico mancino che abbiamo, in alcune gare ha fatto bene, anche porgendo alcuni assist. Non ha mostrato qualità straordinarie in prospettiva ad oggi, ma sta migliorando molto. Ci vuole un po’ di pazienza, ho sempre pensato che il settore giovanile dell’Atalanta potesse offrire risorse importanti in questi ruoli. C’è anche un altro ragazzo della Primavera che può dare altrettanto (Palestra, ndr)”.
OBIETTIVI- “Non credo che l’Atalanta oggi debba avere come unico obiettivo quello dell’Europa. In questi anni abbiamo fatto plusvalenze enormi contro squadre che facevano debiti enormi. Abbiamo incassato e tenuto posizioni molto alte in classifica. Se chiedete a me, ora l’Atalanta non è una squadra che può puntare all’Europa, anche se ovviamente faremo di tutto per raggiungerla. In questo momento i giornali sono un peso per l’Atalanta”.
MUSSO- “Ha avuto un infortunio domestico, al momento non sappiamo dire se possa esserci a La Spezia”.
ZAPATA-“Ho visto Zapata molto bene nei giorni scorsi, ma forse non era necessario calciasse il rigore. Avevamo Muriel e Koopmeiners, mi è sembrato un voler forzare le situazioni, una forma di fretta eccessiva”.
FATTORI ESTERNI- “Alcuni fattori esterni possono infastidirci. Il livello di polemica in alcuni media è molto alto, e rischia di dare fastidio alla squadra e ai calciatori. Finché sono qua devo rispettare il valore dello spogliatoio. Il fatto di fomentare qualcosa di negativo nella squadra rischia di creare delle difficoltà. Se a Lecce voglio fare giocare Ruggeri è perché vedo delle prospettive per farlo crescere. In quell’occasione abbiamo perso tre punti. L’Atalanta ha venduto decine di giocatori, l’unico modo che ha per restare in alto è continuare a valorizzare ragazzi e venderli. Questi non vuol dire che ci tireremo indietro”.
IL VIAGGIO NEGLI USA- “Il viaggio in America è stato molto formativo. In Europa chi fa risultati perde soldi, negli Usa li guadagna. La gestione dei Pagliuca è molto simile a quella della famiglia Percassi. È stata un’esperienza grandiosa. Non c’è stato bisogno di chiarimenti ulteriori con la società, per me era già tutto a posto”.