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    Atalanta, ecco come si potrebbe difendere mister Gasperini

    Atalanta, ecco come si potrebbe difendere mister Gasperini

    Quello che risalta maggiormente agli occhi relativamente alla vicenda del tecnico dell'Atalanta Gian Piero Gasperini, che il 10 maggio rischia 20 giorni di squalifica per condotta offensiva nei confronti del sistema antidoping, è che se il mister nerazzurro avesse accettato il patteggiamento, non solo avrebbe scontato 'solo' 10 giorni di squalifica, ma la sospensione sarebbe iniziata il 23 marzo e avrebbe potuto così sfruttare la concomitante pausa per le Nazionali.

    LE SUE RAGIONI- Se il tecnico di Grugliasco ha quindi detto no al patteggiamento, come sottolineano oggi tutti i maggiori quotidiani, significa che ha delle buone ragioni con cui difendersi. Per prima cosa, Il Documento Tecnico per “I Controlli e le Investigazioni” sottolinea come il personale incaricato dei controlli possa scendere a patti con atleti o allenatori per valutare la ragionevolezza di certe richieste, compreso lo spostamento temporale del test alla fine di una seduta come da lui richiesto per Robin Gosens. Inoltre, da quanto filtra, le accuse pronunciate da Gasperini non riguarderebbero la struttura antidoping tutta, ma solo la persona presente quel giorno a Zingonia che sarebbe rimasta a bordo campo contro il volere dell'allenatore impegnato nella seduta. 
     
    SQUALIFICA ESECUTIVA- In caso di condanna, però, niente automatismo nella concessione della sospensiva ove richiesta: chiedendo l’appello la squalifica sarebbe comunque immediatamente esecutiva.

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