La fame ritrovata dell'Atalanta: i tagli di Hojlund, il grimaldello Boga e un Lookman 'mimetico'
LA PARTITA DELLA SVOLTA - In un certo senso Bologna-Atalanta è stata più importante di Atalanta-Salernitana, che a prima vista con tutti quei gol sembrerebbe la partita della svolta, e invece lo è solo superficialmente. Al Dall’Ara la Dea era scesa in campo con il solito 3-4-1-2, il trequartista Pasalic e Duvan il totem in attacco, affiancato da Hojlund. Notate, nell’azione del gol di Orsolini, questa uscita dell’interno Koopmeiners sull’uomo in fascia che effettua il lancio, un’uscita determinata dal sistema di gioco adottato da Gasperini.
IL TASSELLO BOGA - Ebbene questa partita la cambiò l’ingresso in campo di Boga. Due assist decisivi per l’ex giocatore del Sassuolo, uno a Koopmeiners e l’altro a Hojlund (primi segnali d’intesa tra ivoriano e danese). Era il tassello che mancava.
NASCITA DI UN TRIDENTE - Non a caso Boga gioca titolare la partita dopo, appunto quella con la Salernitana. E lo fa insieme alle due componenti che il Gasp aveva già testato e apprezzato in precedenza, vale a dire Hojlund al centro del tridente e Lookman sul centrodestra. Ma l’elemento che completa e porta a compimento il progetto del 3-4-3 è proprio Boga. Soltanto con lui Gasperini può superare la formula del trequarti (3-4-1-2), che forse ha fatto il suo tempo e che si può comunque recuperare e alternare all’occorrenza. Adesso sono più fresche queste giocate che vedete qui sotto, queste associazioni palla a terra tra gli agili e veloci esterni del 3-4-3, con la minaccia di Hojlund sempre pronta nel mezzo.
Per non parlare della variante con l’extra-pass, che chiama in causa l’inserimento a sorpresa dell’interno offensivo Ederson (non più trequarti ma interno, un’alternativa già vista su questa rubrica nella presentazione della Dea a inizio anno).
CONTRO LA JUVE - E cosa vi ricorda la prima delle due giocate precedenti? Sì, l’uno a zero contro la Juventus, nato tra l’altro da una pressione piuttosto alta di Scalvini su Di Maria. Locatelli sbaglia il passaggio per l’argentino, intercetto del centrale bergamasco e transizione fulminea diretta da Boga.
Sulla conduzione dell’ivoriano, si badi al taglio fortissimo di Hojlund (lo stesso movimento vincente di Bologna) che, spostando Bremer da una parte, isola l’uno contro uno potenziale tra Lookman e Alex Sandro. È la fame ritrovata, questa.
Uno contro uno che viene valorizzato immediatamente dalla discesa palla al piede e dal passaggio di Boga.
LOOKMAN È COMPLETO - Inoltre questo sistema moltiplica le potenzialità offensive dell’Atalanta, perché consente a Lookman di ‘mimetizzarsi’ da esterno nel tridente, quando ormai abbiamo capito che sa fare benissimo anche la seconda punta (al contrario di Boga, che da questo punto di vista è più ‘specializzato’, per non dire limitato). Infatti quando l’ivoriano da un lato si comporta da esterno puro…
Dall’altro l’Atalanta acquista un uomo d’area in grado di attaccare i cross in una maniera totalmente nuova rispetto all’era Ilicic-Malinovskyi.