Atalanta, al via i lavori allo stadio: 'Il 7 maggio demoliremo la Nord, a settembre probabile campo neutro'
NORD DA DEMOLIRE- Per prima verrà abbattuta proprio la Curva Nord, come ricordato questa mattina alla presentazione dei lavori di riqualificazione dal Direttore operativo dell'Atalanta e Coordinatore dei lavori dello stadio, Roberto Spagnolo: “Voglio ringraziare il sindaco Gori e l'assessore Valesini e i dirigenti del comune e tutti gli enti interessati. Percorso lungo e difficile dal punto di vista burocratico. È stato fatto tutto in trasparenza. È dal 1953 che sento parlare della ristrutturazione dello stadio. La Famiglia Percassi ha creduto col cuore in questo progetto e il presidente l'ha fatto perché vuole bene all'Atalanta, alla città e ai tifosi".
DAL 30 APRILE AL 6 MAGGIO LAVORI- "Dopo la gara con l'Udinese inizierà la cantierizzazione e quindi i cittadini vedranno le prime modifiche a viabilità e parcheggi. Dal 30 aprile al 6 maggio inizieranno i lavori di smantellamento di sottoservizi e impianti della Curva Nord e il 7 maggio ci sarà la demolizione della curva che terminerà, con lo sbancamento, 15 giorni dopo. Pensiamo di finire i lavori entro il 22 settembre, ma la data è indicativa perché ci sono molte variabili. Ufficialmente da una a tre partite potranno essere giocate in campo neutro per evitare disagi in fatto di formalizzazione dei calendari. Alla Lega chiederemo diverse cose, come ad esempio giocare le due gare fuori casa in questa finestra. Nel gestire la parte degli appalti è stato dato un occhio di riguardo al territorio e il 90% delle imprese coinvolte sono bergamasche”.
PERCORSO LUNGO- Presente anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, atalantino doc che giovedì sera era allo stadio durante la qualificazione storica alla finale di Coppa: “È un progetto al quale abbiamo lavorato da inizio mandato convinti che fosse una buon idea tenere lo stadio in città. Non è l'unica scelta legata alla vitalità di Bergamo e la presenza dell'impianti sportivo era parte del progetto. Abbiamo fatto una strada nuova rispetto alle altre squadre e altre città vengono si informano, chiedono i testi delle delibere. È stato un percorso lungo con cinque passaggi in consiglio comunale. Ci sono state anche difficoltà politiche: mettere in vendita lo stadio e attuare varianti urbanistiche hanno sempre trovato l'opposizione della Lega. Noi l'abbiamo fatto credendoci e se siamo arrivati all'apertura del cantiere lo si deve a una società, l'Atalanta e a una persona, Antonio Percassi. Abbiamo agevolato il percorso e credetemi che a Bergamo è più facile non fare le cose che farle. Abbiamo pensato che farlo fosse un bene per i tifosi ma anche per l'intero quartiere. Ci sarà un parcheggio sotto lo stadio a disposizione della città tutta la settimana e abbiamo fatto in modo che il cantiere non abbia ripercussioni su chi vive la zona stadio tutti i giorni. Lo stadio può essere un buon propellente per la squadra e per i suoi successi futuri”.
INIZIANO I LAVORI- Ha chiuso poi il giro di interventi l'assessore alla riqualifcazione urbana Francesco Valesini: “Lavoro intenso, complesso, lungo che in questa ultima fase si è ulteriormente fatto difficile. Questo è un progetto con aspetti di natura innovativa, anche dal punto di vista delle procedure normative, facendo da apri pista. Siamo arrivati a compimento e ne siamo soddisfatti. Il cantiere non sarà semplice perché molto concentrato nel tempo, della durata di appena cinque mesi e vogliamo ridurre al minimo i disagi. Abbiamo avanzato la richiesta di avere l'area dell'ex Reggiani per avere 100 posti auto gratuiti e ci è stata accordata, risolvendo una questione determinante”.
I COSTI- “L'opera complessiva sarà completata in tre anni. I costi sono introno ai 40 milioni di euro complessivi dell'acquisto, splittati in tre fasi. La prima fase costerà 14 milioni di euro. Per avere sostenibilità dovremmo avere un rapporto di un metro commerciale per posto dell'impianto: in teoria dovremmo avere 24mila metri quadri commerciali e invece arriviamo solamente a 4mila; per questo dico che dico che questa è un'operazione di cuore. Pensiamo di lavorare in due turni da sei ore, sei giorni su sette che probabilmente arriveranno a sette su sette, senza impattare nelle prime e nelle ultime ore del giorno. Avremo punte con 160-200 persone impegnate sul cantiere”.