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    L'Aston Villa riscrive la propria storia, Emery ha fatto rinascere Asensio: Inter, davvero non sarebbe servito?

    L'Aston Villa riscrive la propria storia, Emery ha fatto rinascere Asensio: Inter, davvero non sarebbe servito?

    • Gabriele Stragapede
    42 anni. Sembra una vita. Lo è sicuramente per l’Aston Villa che dal 1983 a oggi non era mai riuscita a tagliare il traguardo dei quarti di finale di Champions League. In quell’occasione, i Claret&Blue di Birmingham uscirono sconfitti – sia all’andata che al ritorno – dalla Juventus di Michel Platini, ma la storia è fatta per essere scritta e il club inglese avrà una nuova occasione per scrivere una nuova pagina della loro tradizione sportiva in Europa. I Villans hanno superato agilmente il Club Brugge mercoledì sera con un secco 3-0 che, unito al 3-1 del match di andata, ha permesso di raggiungere il Paris Saint-Germain nella gara che deciderà una delle semifinaliste di quest’edizione. Sugli scudi, per l’ennesima volta, la prestazione eccellente di Marco Asensio, protagonista assoluto della sfida.

    RINATO – Nel 3-0 in favore della squadra di Emery, c’è tanto del talento – forse mai espresso pienamente – del fantasista spagnolo classe ‘96. Due reti, per quanto semplici nella loro realizzazione, vista la trama di gioco che ha semplicemente diretto la sfera di gioco verso i piedi di Asensio (abile in entrambi le occasioni a siglare il tap-in vincente), che però dimostrano la rinascita e la rinnovata consapevolezza nei propri mezzi. Dinamico, attento, concentrato, ora anche goleador. Emery ha creduto sin da subito negli sprazzi di luce di Asensio che, assieme a Rashford – arrivato anche lui a gennaio -, ha svoltato la proposta offensiva dei Villans. E i numeri sono tutti dalla sua: dopo i soli due goal siglati in 16 presenze complessive nella prima parte di stagione a Parigi, l’ex Real Madrid si è messo sulle spalle l’Aston Villa e non si è più fermato. Doppietta in FA Cup contro il Cardiff, doppietta decisiva nel successo contro il Chelsea, altra doppietta ieri sera – più la firma dell’andata – per un totale di 7 marcature sul tabellino in 8 partite disputate. Anzi, rendiamo meglio l’idea: 7 goal in soli 383’, per una sorprendente media di una rete ogni circa 55 minuti.

    ERA UN’IDEA PER L’INTER – E pensare che questo contributo così importante, Asensio poteva darlo alla sponda nerazzurra del Naviglio. Lo scorso gennaio, infatti, prima dello sbarco a Birmingham, Piero Ausilio – direttore sportivo dell’Inter – in un’intervista rilasciata a Sport Mediaset aveva svelato questo retroscena di mercato: “I rumors sono soprattutto legati alle attività degli agenti, che quando hanno da spostare un calciatore fanno telefonate e ne fanno tante... E' normale che quando hai un giocatore importante come Asensio o Joao Felix... Sono opportunità che il mercato mette a disposizione e gli agenti, dovendo lavorare e anche volendo dimostrare ai propri assistiti che si stanno impegnando a trovare delle opportunità, arrivano anche le telefonate all'Inter. Noi abbiamo sempre detto a tutti, e ho detto quei due nomi per portare avanti un esempio, che davanti eravamo a posto così”.

    NON POTEVA SERVIRE? - Ed è proprio qui che nasce il quesito: Asensio non poteva servire all’Inter? La formazione di Simone Inzaghi, il cui splendido lavoro lo sta portando a lottare ancora per tutte le competizioni in cui è coinvolta (Champions League, Serie A e Coppa Italia), poggia la maggior parte del suo peso e della sua pericolosità offensiva sul capitano Lautaro Martinez e su Marcus Thuram. Prinicipi del goall e titolari inamovibili dello scacchiere nerazzurro, alle loro spalle qualcosa non sta funzionando come dovrebbe. È trovare il pelo nell’uovo in una stagione che può diventare trionfale per il club di Viale della Liberazione, ma è evidente come le alternative in attacco dell’Inter non siano state esattamente all’altezza della situazione. Arnautovic (5 reti stagionali) ha scalzato Taremi dal ruolo di prima scelta offensiva, complice anche un apporto realizzativo da parte del centravanti iraniano ben al di sotto delle aspettative (solamente 3 goal). Correa ha fatto vedere lampi della sua classe solamente nell’agevole successo con il Verona. Rendimenti non in linea con un club in corsa su tutti i fronti. Chiaramente, i riflettori della delusione se li aggiudica il numero 99, le cui prestazioni – lungo il corso di tutta l’annata – non stanno soddisfacendo i piani dell’allenatore piacentino. E allora riviene da pensare ad Asensio, specialmente il giocatore ammirato nell’ultimo mese e mezzo, rivitalizzato dalla cura Emery. La sua duttilità, la sua capacità di giocare lungo tutto il fronte offensivo, il suo talento non sarebbe servito a dosare le energie di Thuram e Lautaro? Si sarebbe calato nell’impostazione tattica di Inzaghi? La risposta non può esserci data, ma, forse, un giocatore di questo livello sarebbe servito a qualunque squadra punti a vincere tutto. Compresa l’Inter.

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    Commenti

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    carmine inter
    carmine inter

    THURAM sarebbe servito ? Chala sarebbe servito , mikitarian sarebbe servito etc etc .aspetti...

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