Asta a CM: 'Torino, reagisci contro la Sampdoria'
Antonino Asta di derby di Torino ne ha giocati tre in campionato e, anche se senza mai vincere, qualche soddisfazione se l’è tolta, non perdendo mai (tre pareggi: uno 0-0, il 3-3 della rimonta e il 2-2 in cui il Torino ha segnato il suo ultimo gol in una stracittadina). L’ex giocatore granata, oggi allenatore del Monza, è rimasto legato a questa metà di Torino, pertanto ha parlato – in esclusiva per Calciomercato.com – del match di domenica scorsa e del prossimo incontro che il Torino dovrà affrontare, giocando contro la Sampdoria.
Asta, come ha visto il Toro nel derby, domenica?
‘Mi ha sorpreso, perché in tanti ci aspettavamo un atteggiamento diverso e invece abbiamo avuto la sensazione di una squadra rinunciataria, anche se poi la sfida è stata decisa da un episodio arbitrale’.Ci si attendeva però una squadra più combattiva.
‘Sì, senza dubbio. Quando fai fatica a tirare in porta anche solo una volta in 90 minuti, a lungo andare rischi contro una squadra come la Juve, ma non puoi nemmeno rammaricarti poi, perché è proprio mancata la prestazione’.
Tatticamente poteva essere preparata in modo diverso questo incontro?
‘Il Torino ha giocato molto basso e anche per ripartire in contropiede si faceva fatica: Cerci e Immobile sono bravi in ripartenza, ma se davanti a loro ci sono 70 metri di campo si fa dura. In ogni caso c’è da dire una cosa…’.Prego.
‘Nelle analisi del giorno dopo siamo tutti bravissimi. Ventura è un allenatore molto preparato e capace: non mi permetto di criticarlo, anche perché poi c’è quell’episodio…’.
Ma anche quando giocava lei si sentiva questa sorta di sudditanza psicologica, anti-Toro o pro-Juve che fosse?
‘No, non credo. Ho in mente anche episodi dubbi in cui la decisione è stata presa a nostro favore. Non c’è mai stata una particolare diversità di giudizio ai miei tempi’.Forse il Torino era anche più competitivo di come non sia oggi?
‘Forse, ma più di questo credo che ci fosse un atteggiamento di squadra molto differente: eravamo una squadra che immaginava di essere più debole, ma rischiava per provare a vincere’.
E sembra che col tempo la Juve abbia acquisito sempre più spirito Toro…
‘Purtroppo è così. L’era Conte in bianconero ha portato questo alla Juve: sono diventati come lui era da giocatore, un combattente nato. Una squadra con sole qualità tecniche non può fare nulla se non ha cattiveria e determinazione’.
Domenica il Toro va in casa della Sampdoria: come si cancellano gli strascichi post-derby?
‘Io spero non siano rimaste tracce, proprio perché essendo venuta meno la prestazione con la Juve non può esserci grande rammarico ora. Contro la Sampdoria, adesso, il Toro può dimostrare che vale l’ottima classifica che occupa e che può mantenere’.