Aspettando Viareggio: Juve alla ricerca del tris
La Juventus arriva a Viareggio da campione in carica e ha una voglia matta di 'trissare' i successi dei due anni precedenti. Nel 2010 la formazione di Luciano Bruni vinse in finale 4-2 contro l’Empoli dopo una cavalcata esaltante che aveva visto i bianconeri chiudere il proprio girone a punteggio pieno dopo le vittorie contro Legia Varsavia, Vicenza e Livorno e battere in serie Cesena, Sassuolo e Atalanta prima della finalissima contro i toscani. Alla fine del torneo Immobile, con 10 reti, conquistò la statuetta di capocannoniere. Stessa sorte l'anno precedente con la formazione di Massimiliano Maddaloni capace di pareggiare una sola partita (con il Frosinone) su sette. Per il resto sei vittorie contro Maccabi Haifa, Parma, Lazio, Siena, i cugini del Torino in semifinale (3-1) e la Sampdoria per 4-1 nella finalissima. In quell'occasione fu Daud il bomber principe della manifestazione con 8 marcature. Quest'anno toccherà a Giovanni Bucaro, all'esordio assoluto in coppa Primavera, proseguire il trend che ha visto la Juve vincere cinque coppe negli ultimi sette anni. Se dovesse conquistare la coppa, la Signora raggiungerebbe Milan e Fiorentina in vetta alla classifica con otto trofei nel palmares.
Un'eredità scomoda per il tecnico bianconero, che quest’anno in campionato ha vissuto alti e bassi. Dopo un girone d'andata niente male (10 vittorie e 3 ko su 13 gare), il girone di ritorno non è cominciato nel migliore dei modi. I ragazzi di Bucaro stanno stentando in queste prime cinque giornate dopo il giro di boa: tre sconfitte contro Parma, Novara e Genoa e due vittorie di misura su Piacenza e Cesena (giocata ieri). Nove punti pesantissimi persi per strada, che hanno fatto allontanare la Juve dalla vetta della classifica, ora distante ben quattro lunghezze (Genoa capolista con 38 punti, ma con una partita ancora da recuperare). D'altronde lo scudetto manca in bacheca dal 2005/06, e ora i bianconeri cercheranno di recuperare il terreno perduto. Nel frattempo si concentreranno sulla coppa Primavera. Lunedì 21 affronteranno i belgi del Bruges a Viareggio, mercoledì 23 il Varese a Pistoia ed infine, venerdì 25, il L.I.A.C. New York a Suvereto. I lombardi, sulla carta, sono l'avversario più difficile da affrontare visto che sono in testa al girone B del campionato Primavera e hanno già battuto i bianconeri in amichevole a Chisola. Ma anche il Bruges, squadra molto fisica e quadrata, non è da sottovalutare. Un girone tutt'altro che abbordabile, dunque, per la Juve. E sarà un tour de force, visto che in due settimane si affronteranno 48 squadre e si giocherà ogni due giorni.
La formazione di Bucaro sarà la squadra da battere, ma non è in un buon momento di forma, tenendo conto che il centrocampo non avrà a disposizione la coppia su cui poggiava la squadra formata da Giandonato e Buchel. Il primo resterà fuori per un altro mese e mezzo a causa dell'intervento al menisco esterno. Il secondo, invece, è rientrato soltanto la settimana scorsa dopo l'intervento alle tonsille e non potrà essere al 100%, sebbene sia uno dei migliori acquisti arrivati in corso Galileo Ferraris e uno dei giocatori più interessanti in rosa. Oltretutto c'è da tenere conto che la difesa ha spesso palesato amnesie preoccupanti, nonostante sia il reparto che s'è maggiormente rafforzato in estate, e che l'attacco ha le polveri bagnate. Giannetti è il più temibile, ma anche Bianconi, che ieri contro il Cesena ha realizzato il suo primo gol, ha voglia di mettersi in mostra dopo essere arrivato in prestito da Vicenza con le migliori referenze. Bucaro si aggrapperà proprio a lui, al suo quarto torneo di Viareggio (due con il Vicenza e uno con il Sansovino) nonostante la sua giovane età (classe 91), e a Filippo Boniperti, il nipote del grande Giampiero che ha già esordito in prima squadra. Finora è lui il giocatore più in forma, il più continuo, l'unico dotato di una fantasia al di sopra le righe, in grado di accendere la luce in una squadra che spesso e volentieri è rimasta al buio in questa stagione.
I bianconeri, nonostante sia la squadra campione in carica, non ha i favori del pronostico. Ma non è detta l’ultima parola. Anche nel 2009 la squadra di Maddaloni arrivò in Toscana con parecchie difficoltà eppure, dopo la prima vittoria contro il Parma, mise la quinta e conquistò il trofeo senza troppi ostacoli. Il calcio, da sempre, non è una scienza esatta. Tutto può succedere, anche a livello giovanile. Anche se nessuno, finora, nella storia della coppa Primavera è riuscito a conquistare la coppa per tre anni consecutivi.