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Ashley Young: 'Amo l'Italia e voglio restare. Ecco cosa manca all'Inter...'
RESTARE - "Certo che sì. Amo l’Italia, Milano, il calore dei tifosi. Voglio restare e vincere. Sto imparando la lingua, siete un popolo con passione. E poi simpatici: quando parlate in realtà strillate. Forse la Serie A è solo più tattica della Premier. L’intensità? Ma và, uguale. Ho scelto l’Inter per vincere trofei: quello è il sentimento che ti spinge in qualsiasi parte del mondo uno decida di andare".
CORONAVIRUS - "C’è una pandemia globale: allo stato attuale il calcio non è importante. La gente muore, pensiamo a uscirne. Chiamo spesso un mio amico. Era malato, ha avuto il cancro, è rimasto sei mesi in ospedale, sospeso tra vita e morte. Mi racconta quanto è stato difficile. Penso a lui, a quello che ha passato. Stare in casa non è difficile, si riscoprono gli affetti, la famiglia, per cui non abbiamo mai tempo.
CONTE - "Quando Conte mi ha chiamato, ho sentito subito la sua passione. Conte non sta seduto un attimo, ma vederlo così coinvolto è una spinta. Ha una mentalità vincente, è un vincente nato. Siamo in lotta su ogni fronte: scudetto, Coppa Italia, Europa League. In rosa c’è grande qualità, ma la squadra ha capito che per fare il salto deve lavorare ancora di più. Forse manca un po’ di esperienza".