Arrivano i dollari e DiBenedetto
Giorni importanti, che parlano di futuro. Il presidente sulla via del ritorno a Roma, un’assemblea degli azionisti che delibererà l’aumento di capitale, una riunione del consiglio di amministrazione che ratificherà le decisioni deliberate proprio dagli azionisti. Il tutto, con sullo sfondo una possibile nascita di una Polisportiva Roma, con l’ingresso della cordata americana alla guida anche della Virtus Roma di basket (…).
PRESIDENTE – L’arrivo di Thomas DiBenedetto a Roma è in programma per domani. Colui che ha messo in piedi il gruppo dei quattro americani, proprietari della Roma da qualche mese – in società con Unicredit – torna nella Capitale proprio per sovrintendere assemblea e CdA. In ballo c’è la ricapitalizzazione, che per la Roma significa nuova linfa, in termini di soldi. 80 milioni di euro che serviranno per risanare un bilancio che lo scorso mese di giugno è stato chiuso con un rosso di 30 milioni e che per quest’anno si preannuncia ancor più doloroso, quasi a sfiorare perdite per 60 milioni. Appuntamento fissato per lunedì 30, quando gli azionisti delibereranno anche l’ingresso dei nuovi consiglieri, Pannes e Klein, al posto dei dimissionari Ruane e D’Amore.
CDA – Nei giorni immediatamente successivi ci sarà la riunione del “nuovo” consiglio di amministrazione. Nuovo proprio perché registrerà gli ingressi di Mark Pannes, in arrivo a Roma con DiBenedetto, e Brian Klein, la presenza del quale non è ancora sicura; nel caso, parteciperà in conference-call. Il CdA ratificherà la ricapitalizzazione per un valore di 50 milioni. Gli altri 30 che mancano agli 80 totali saranno stanziati più avanti. I tempi comunque non saranno brevissimi, perché l’iter del processo richiede diversi passaggi tecnici: il completamento dell’operazione ci sarà tra qualche mese, tra aprile e maggio.
POLISPORTIVA – Claudio Toti, numero uno della Virtus Roma, minaccia passi indietro. Unicredit può cedere parte del suo 40% del club giallorosso a un nuovo socio italiano (questo fino a fine marzo, dopo il nuovo investitore può essere anche di un altri Paese, magari la Cina…). E allora perché il nuovo socio della Roma non potrebbe essere proprio Toti, con la Virtus che passa nelle mani del nuovo gruppo e dà vita a una prima sorta di polisportiva tutta giallorossa? Sergio D’Antoni, vicepresidente del club giallorosso di basket, la pensa così: «E’ una possibilità. James Pallotta è anche socio dei Boston Celtics, quindi sicuramente conosce molto bene il basket. Non è l’unica, naturalmente, e in ogni caso al momento tutti i discorsi sono prematuri» . Prematuri soprattutto per due motivi. Il primo: Toti considererebbe l’ingresso nella Roma solo se la quota fosse di pari valore alla Virtus, quindi senza investire soldi, con uno scambio alla pari. Gli americani, il consenso dei quali è necessario per la scelta del nuovo partner, non la pensano proprio allo stesso modo. Il secondo motivo: Toti ha manifestato la volontà di lasciare la Virtus ma non di venderla. Discorsi che, appunto, sembrano prematuri.