Arrestate 16 persone e denunciate oltre 9mila per truffa sul reddito di cittadinanza
L’operazione della GdF ha permesso di conoscere e quindi di fermare un sistema di illegalità, portato avanti fino ad oggi da un’associazione a delinquere in grado di produrre “indebite istanze per una truffa di oltre 20 milioni di euro”.
L’associazione rea della truffa era composta da un gruppo di individui di origine romena. Questi inoltre facevano pressioni anche sui titolari di Caf, loro connazionali, per ottenere favori, scorciatoie ed erogazioni. Una truffa ampia e ben organizzata, sventata dalle Fiamme Gialle che hanno condotto arresti e perquisizioni nelle provincie di Cremona, Lodi, Brescia, Pavia, Milano, Andria, Barletta e Agrigento.
Un’operazione molto estesa per un’associazione a delinquere che varcava anche i confini italiani. Il gruppo di truffatori infatti, attraverso dei complici in Romania, riusciva a farsi spedire nominativi e codici fiscali poi sottoposti ai Caf compiacenti. I titolari di queste attività istruivano così pratiche per persone che non avevano mai raggiunto l’Italia, e se si rifiutavano venivano minacciate.
Il raggiro proseguiva con altri complici, che raggiungevano le Poste per ottenere le card su cui venivano erogati i fondi. Molti utenti che si recavano alle Poste non conoscevano né la lingua né la natura di quel che stavano chiedendo, limitandosi ad eseguire gli ordini ricevuti. Una truffa che ha riguardato non solo il reddito di cittadinanza, percepito da persone che in realtà non erano mai state in Italia, ma anche il reddito di emergenza, nato per aiutare i nuclei familiari in difficoltà economica.
L’indagine dei finanzieri è riuscita a svelare questo ampio e complesso sistema di illegalità, con una serie di arresti e denunce che potrebbero aumentare nei prossimi giorni.