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    Ex Samp Arnuzzo a CM: 'Così Mantovani prese Mancini e cambiò la storia'

    Ex Samp Arnuzzo a CM: 'Così Mantovani prese Mancini e cambiò la storia'

    • Matteo Oneto

    Era il 1982 quando a varcare le porte del 'Mugnaini' a Bogliasco arrivò un ragazzino di 17 anni di cui tutti parlavano un gran bene. Quel giorno la vita di Roberto Mancini e della Sampdoria cambiò. Domenico Arnuzzo, giocatore prima e poi dirigente doriano, ha vissuto in prima persona tutta l'avventura della Sampd'oro e in esclusiva per Calciomercato.com racconta la storia della nascita della bandiera blucerchiata.

    Perché Roberto Mancini arrivò alla Sampdoria?
    'Io l'avevo visionato per un po' di tempo, era un ragazzo che a 17 anni aveva doti tecniche straordinarie, faceva gol e in fin dei conti era già completo nonostante l'età. Aveva già dimostrato qualcosa e molte squadre lo seguivano. Paolo Borea era direttore sportivo del Bologna prima di arrivare alla Samp, e fu lui a portarlo a Genova. La spinta decisiva però arrivò da Paolo Mantovani, che oltre al denaro mise sul piatto grande determinazione e la voglia giusta per strapparlo alla concorrenza'.

    Si sarebbe mai aspettato che Roberto Mancini diventasse una bandiera della Sampdoria?

    'All'inizio non lo pensavo, ma dopo i primi tre anni iniziò a diventare un leader in campo e in uno spogliatoio formato da tanti campioni. Con Mantovani si instaurò un rapporto quasi padre-figlio, cosa che successe anche con altri, e anche quello contribuì a farlo rimanere a Genova per molto tempo'.

    Mancini fu il colpo di mercato più importante per quella Samp che vinse lo scudetto, conquistò la Coppa delle Coppe e si fermò solamene a pochi minuti dalla conquista della Coppa dei Campioni.
    'Furono tanti i campioni che arrivarono a Genova in quel periodo. Mancini era uno di questi, Vialli, Vierchowod, Mannini, Lombardo, altri, e sono solo i primi che mi vengono in mente. Difficile dire quale fu il più importante. Tutti in quella squadra erano fondamentali e se questi campioni hanno vestito la maglia della Sampdoria bisogna ringraziare Paolo Mantovani'.

    C'è un colpo di mercato 'mancato' in quegli anni così straordinari per la Samp?

    'Non ricordo giocatori persi in sede di mercato. Quella era una squadra perfetta, magari ci saremmo aspettati qualcosa in più da Aleksei Mikhailichenko, ma la rosa era davvero completa'.

    La Sampdoria di oggi prova a ripartire dopo la caduta in serie B, dove può arrivare in futuro?
    'Bisogna essere realisti: i tempi sono cambiati, ormai è difficilissimo arrivare a competere per i primi quattro o cinque posti del campionato. Penso che la permanenza in serie A sia già un grande obiettivo'.


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