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Roma, con Spalletti si riparla di calcio
LA METAMORFOSI DI RUDI - Aveva stregato tutti con il suo stile diretto ed efficace. Fu amore a prima vista con Rudi Garcia, inutile negarlo. Le dieci vittorie consecutive e la sensazione crescente che anche davanti ai microfoni fosse l'uomo giusto. Non sbagliava un'uscita, l'allenatore francese. Ma pian piano ha assorbito oltremodo il clima di una città che finisce per trasformare chi la vive con troppo sentimento. Chissà se fu davvero il violino suonato allo Stadium a cambiare di colpo la rotta seguita dall'uomo di Nemours. Ma di campo, col passare dei mesi, non si è più parlato. Stilettate polemiche qui e là, qualche scenetta che ha fatto il giro del mondo - lo "scatto" con la macchinetta di un fotografo nella conferenza pre Roma-Bayern Monaco per polemizzare con i troppi flash si rivelò a posteriori un clamoroso autogol, visto l'1-7 dell'Olimpico - prima del tentativo della prima parte della sua ultima stagione: meno graffi, clima più sereno. Tattica? No grazie.
LA RIVOLUZIONE SPALLETTIANA - Già dal suo primo incontro con i giornalisti, Spalletti si è dimostrato un fiume in piena. Si è passati da conferenze flash - 8-10 minuti - a concetti spiegati nei minimi dettagli. La differenza non così nitida tra i movimenti della difesa a 3 e della difesa a 4, il concetto della "palla passante" tanto cara a un centravanti come Dzeko, Florenzi che non è né un "2", né un "7", forse un 3.5. Fino al colpo di scena di oggi, con il video alle sue spalle che si accende per mostrare un recupero di Mohamed Salah. L'emblema dei celebri "giusti comportamenti", tasto da sempre carissimo al tecnico di Certaldo. Una sala stampa portata per un attimo a lezione di tattica, uscire dagli schemi per mostrare quello che una squadra ha fatto e dovrebbe fare. Il cammino per tornare a vincere e a convincere non si limita ai risultati, ma passa anche dalla passione per questo sport. Citofonare Spalletti per ulteriori delucidazioni.