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Argentina-Francia, le pagelle di CM: Messi e Mbappé hanno vinto entrambi, ma Leo di più. De Paul è ovunque, Griezmann a vuoto
Argentina
E. Martinez 9: Ai limiti dell’inoperoso nel primo tempo, esce bene in un paio di occasioni nell’arco della partita. Saluta la conclusione alta di Mbappé, poi quasi gli prende il rigore. Tocca anche il tiro del 2-2 senza riuscire a deviarlo fuori dallo specchio. Pronto sulla conclusione di Rabiot in due tempi, spiazzato da Mbappé sul secondo rigore. Salva di piede in maniera prodigiosa su Kolo Muani portandola ai rigori. Neutralizza Coman e ipnotizza Tchouameni che sbaglia, mette i guantoni sulla Coppa
Molina 6: c’è da tenere Mbappé, non uno qualsiasi, ma la Francia non aiuta il suo diretto avversario. Poi il rigore, e il 10 transalpino la riprende da solo. (dal 91’ Montiel 6: allarga il braccio e condanna l’Argentina ai rigori. Non bene i terzini di riserva di Scaloni, ma Gonzalo si riscatta trasformando il rigore finale)
Otamendi 6: Accademia difensiva, la Francia ha sbagliato la partita più importante per 80 minuti su 90. Rimane concentrato, finché non stende Kolo Muani dando il via alla rimonta francese. A parte quello, la sua partita rimane sufficiente soprattutto per il risultato finale
Romero 6,5: dominante su Giroud e su chiunque gli si materializzi attorno. Si concede anche degli anticipi alti, gasato dal dominio assoluto dei suoi. Poi nel giro di due minuti l’Argentina subisce due reti, nei supplementari prova a tenere botta ma la Francia è indomita
Tagliafico 6: più difensivo rispetto ad Acuna, bilancia la spinta di Di Maria sul suo lato e dà man forte in attacco, ottenendo in cambio un raddoppio costante su Dembélé, finché il ragazzo del Barcellona non commette l’errore di regalare il vantaggio a Messi. Poi è tutto in discesa fino all’improvvisa rimonta francese. Nulla da segnalare oltre. (dal 121’ Dybala 6: trasforma il rigore per battere il quale era entrato)
Di Maria 8,5: in campo da titolare dopo il problema accusato contro la Polonia e tre partite a eliminazione diretta in panchina, comincia bene sulla sinistra e guadagna per Messi il rigore del vantaggio con un dribbling secco sullo sciagurato Dembélé. Spina nel fianco della Francia, segna il 2-0 dopo un’azione strepitosa dei suoi compagni. Imprendibile, disegna per De Paul che per poco non fa 3-0 al volo. Esce lui e la Francia, dopo 5 minuti, si rianima (dal 64’ Acuna 5,5: non è Di Maria, doveva dare una mano in difesa, la partita cambia in negativo quando entra lui. Non solo per colpa sua)
Mac Allister 7: suo il primo tiro della finale, bloccato da Lloris. Utile nella copertura degli spazi e nella partecipazione alla manovra, lanciato da Messi dà a Di Maria il pallone del 2-0. Lui e Alvarez, i due ex River Plate, sono stati i jolly che hanno cambiato il volto dell’Argentina. In difficoltà come tutti i suoi compagni nel concitato finale dei tempi regolamentari. (dal 116’ Pezzella sv)
Fernandez 6,5: dei centrocampisti è quello che si fa vedere di meno, ma non per questo il suo apporto è assente. Ferma Mbappé fino a dieci minuti dalla fine rincorrendolo in lungo e in largo quando il 10 francese prova ad andarsene e ringhiando anche a gambe alte sui tentativi di palleggio transalpini. Il musico suona il rock ‘n’ roll, anche se rimane afono nei minuti finali, quando la partita diventa quella del Secolo. Nei supplementari dà battaglia fino in fondo.
De Paul 8: dopo qualche minuto ha un po’ di spazio, ma perde quella frazione di secondo prima che il muro francese si chiuda davanti a Lloris. Poi comincia la danza quasi perfetta dell’Argentina, e lui sulla destra fa impazzire Theo Hernandez. Corre per due, subisce falli per tre, ha qualità da vendere. Dà tutto quel che ha in corpo (dal 102’ Paredes 6,5: fa confusone, smista palloni e fa un fallaccio. Pura garra per il finale, segna il suo rigore)
Messi 10 e lode: ispirato e perfettamente a tempo coi compagni, la prima metà del primo tempo è un tango che parte dai suoi piedi. Di Maria gli procura il pallone della Storia, lui lo mette in rete con classe. Poi dà il là con un tocco d’esterno squisito all’azione del 2-0, rendendo idealmente il favore reso a Di Maria. Quando tutto sembrava concluso, è lui a perdere il pallone che Mbappé scarica in porta per il 2-2, e poco dopo Lloris gli dice di no con una paratona. Segna la sua maestosa doppietta da rapace, ma non basta per evitare i rigori. Trasforma il suo, poi i suoi compagni gli regalano la Leggenda. Ora ha vinto tutto, ha convinto tutti. El màs grande.
Alvarez 6,5: fa dannare Upamecano con i suoi movimenti, non segna ma si inserisce splendidamente nell’orchestra sinfonica dell’Argentina, alzandosi e abbassandosi a tempo col tango di Messi. Con lui, l’Albiceleste ha svoltato il suo mondiale. Prova a entrare nel tabellino, ma Lloris è attento. (dal 102’ Lautaro 5,5: Upamecano fa due grandissimi salvataggi, ma ancora una volta non riesce a buttarla dentro. Uno dei suoi frequenti periodi di appannamento. O sfortuna, dipende da come la si vuole vedere. Dà comunque il suo contributo alla manovra)
All. Scaloni 8: si è tenuto Di Maria per la finale, per sua gioia e fortuna il Fideo è in ottime condizioni. Per il resto lascia esprimere i suoi talenti al meglio e si limita a inserirli nel contesto tattico più adatto. Semplice, ma niente affatto scontato. Toglie il numero 11 e la Francia prende coraggio, forse poteva mettere Paredes e non il difensivo Acuna. Grandissimo mondiale, sofferto, ben gestito tranne qualche occasione (e la finale non ha fatto eccezione). E’ riuscito dove Sampaoli, otto anni fa, aveva fallito. In barba a Maradona, proprio lui, che diceva che non era capace di dirigere il traffico, figurarsi l’Argentina.
Francia
Lloris 7: nessun problema sul bolide di Mac Allister, spiazzato da Messi in occasione del rigore dell’1-0. Per prendere il diagonale di Di Maria indisturbato ci voleva qualcosa di sovrumano. Presente sulla volée di De Paul a inizio ripresa, esce bene su Mac Allister per evitare la chiusura anticipata della gara. Salva tutto volando su Messi a tempo quasi scaduto, portando la gara ai supplementari. Bene ancora su Messi che prova a fregarlo sul primo palo nel secondo extra time. Para anche su Lautaro, la ribattuta premia l’Argentina, così come i rigori.
Koundé 5,5: importante il suo contributo da terzo centrale allargato in questo torneo, chiude alcune diagonali sulle prime imbucate argentine ma Di Maria è semplicemente imprendibile e lo manda in confusione totale. Molto meglio contro Acuna. Salva il 3-2 di Messi, ma lo fa oltre la linea di porta. (dal 121’ Disasi sv)
Varane 6: prova a reggere come può, il centrocampo davanti a lui non riesce a filtrare e Alvarez e Messi non danno riferimenti. In bambola, come tutti, nella ripresa, ma non capitola e così Mbappé può rimettere tutto in pari, infondendo forza anche alla sua difesa. (dal 112’ Konaté sv)
Upamecano 6,5: Messi fa quello che vuole, non che in molti avrebbero saputo farci qualcosa stasera. Tiene botta come può nella ripresa e i suoi sforzi vengono premiati. Nei supplementari si traveste da eroe e salva due volte su Lautaro.
Hernandez 5: un po’ inteccherito all’inizio, commette qualche errore di troppo. La prima cosa buona della sua partita è la punizione che guadagna a ridosso del 20’, invitante per Griezmann. Dalla sua parte nasce l’azione del raddoppio argentino, De Paul stravince il duello, esce per far entrare un centrocampista. (dal 71’ Camavinga 6,5: col suo ingresso la Francia si rianima, i centrocampisti beneficiano del suo dinamismo)
Tchouameni 5: sbroglia una situazione complicatissima al limite dell’area poco prima del 15’, quando ha la palla invece è soffocato dalla pressione avversaria. La regia della Francia non si accende mai, Camavinga gli dà una mano dal 71’ in poi e migliora. Il rigore sbagliato dopo Coman taglia le gambe alla Francia.
Rabiot 6: preso in mezzo dall’esagono argentino, ci capisce poco e nulla nel primo tempo. Tutto qua. Ammonito nella ripresa per un fallo di frustrazione, quella di essere stato surclassato (per 80 minuti) nel momento forse più florido della sua carriera. Fa un bel salvataggio su Messi, guadagnandosi un mezzo voto in più, poi partecipa alla riscossa francese assicurandosene un altro mezzo. Esce stremato, da considerare anche l’influenza che lo ha colpito. (dal 95’ Fofana 6: dà il cambio a Rabiot e aggiunge chilometri al motore francese)
Griezmann 4,5: il segreto della Francia, dopo sei partite, non è più un segreto, e la coppia Fernandez-Mac Allister lo tiene sempre d’occhio. Grande ‘assente’ di questa finale, nessun rifornimento in avanti. (dal 71’ Coman 6,5: forse non è pronto fisicamente, Deschamps le deve provare tutte e pesca il jolly: è lui che ruba palla a Messi e avvia l’azione del pareggio, ma in generale è lui, con Camavinga, a rianimare i Galletti. Si fa parare il rigore, ma se la partita è durata fin lì è anche merito suo)
Dembélé 3: ci vuole un bel ripiegamento di Mac Allister per fermarlo sulla destra, poi al 21’ si fa saltare secco da Di Maria e lo mette giù in maniera estremamente ingenua, condannando la Francia a inseguire. Non si riprende più, viene sostituito. Parecchi francesi ce l’avranno con lui per un po’. (dal 41’ Kolo Muani 6,5: si guadagna il rigore della speranza con una bella accelerazione, tiene in apprensione la difesa argentina come Dembélé non era stato in grado di fare, specie dopo la frittata sul rigore. Ha sul piede la palla della vittoria, ma Martinez gliela prende. Freddo dal dischetto)
Giroud 5: avvio difficile, prova a fare la voce grossa saltando sulle spalle di Di Maria dopo venti minuti di nulla, ma commette fallo. Bravo ad allontanare qualche pallone inattivo dalla propria area di rigore, ma quella argentina rimane un miraggio. Sostituito prima della fine del primo tempo. (dal 41’ Thuram 5,5: inserito per dare una svolta, non la dà. Ma fa comunque meglio di Giroud)
Mbappé 10: l’Argentina fa la partita, lui suona la carica con uno scatto che impegna mezza difesa di Scaloni. Sparisce dalla partita, non ci rientra più tranne che per un tiro insidioso dopo la metà del secondo tempo, quindi trasforma il rigore procurato da Kolo Muani e trova l’ispirazione per segnare la doppietta personale un minuto dopo. Come Achille nella Guerra di Troia, ritorna in battaglia lui e i francesi-Achei si riscattano. Fa tripletta, roba che nella storia, in finale, era riuscita solo a Hurst nel 1966. Ma a differenza dei Greci, i francesi non vincono e lui non se lo spiega.
All. Deschamps 6: mai, dal 2016 ad oggi, si era vista la Francia in difficoltà come nel corso del primo tempo. Prova a scuotere con Thuram e Kolo Muani, ci riesce alla lunga col secondo anche se Scaloni con Acuna per Di Maria gli dà una mano. Coman e Camavinga sono i cambi giusti per riprenderla. Mbappé è inarrestabile, ma è la serata di Messi e tale rimane.