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Arbitri, andate sempre al Var! Protocollo da cambiare: il dubbio va esaminato davanti alla tv
Eppure rinunciare oggi al Var è quasi impossibile. Guardate cosa è accaduto all’Olimpico per Roma-Borussia Mönchengladbach: rivista l’azione al monitor il rigore ai tedeschi non sarebbe mai stato assegnato. Le immagini sono necessarie, non si può tornare indietro. Si può, anzi, si deve migliorare e il miglioramento può arrivare solo attraverso due nuove impostazioni. La prima mentale: gli arbitri di campo devono togliersi di dosso la presunzione, la sicumera con la quale giudicano gli episodi decisivi, come se non ci fosse il Var. La seconda: l'arbitro davanti al monitor deve chiamare sempre, per ogni episodio dubbio, il collega che sta in campo, il quale deve obbligatoriamente andare a controllare le immagini. Sarà sempre lui a decidere, rigore o no, gol buono o no, ma solo davanti al monitor.
SEMPRE AL VAR. Prendiamo come esempio la tumultuosa partita del Franchi di domenica scorsa. Intervento in area di Caceres su Lazzari, per Guida non è rigore, Mazzoleni in sala Var chiede al collega se ha visto il contatto, Guida dice di sì e si va avanti. Ecco il cambio necessario nel protocollo: c’è un dubbio secondo l’arbitro del Var? Bene, allora l’arbitro di campo va (è costretto ad andare) a rivederlo. Possiamo sbagliare, ma se Guida lo avesse rivisto in tv, a immagini rallentate, avrebbe fischiato il rigore, così come non avrebbe convalidato il gol di Immobile in fondo a un’azione nata da un fallo di Lukaku su Sottil. Se poi avesse rivisto tutto senza cambiare idea, non ci sarebbero stati comunque dubbi legati al Var: Guida ha visto tutto e non ci ha capito niente. Può succedere.
MENO DUBBI. Vanno eliminati i dubbi, dove è possibile farlo. Prendiamo un altro esempio opposto a quelli di Fiorentina-Lazio, l’espulsione di Musacchio per un fallo violento su Ribery in Milan-Fiorentina 1-3. L’arbitro di campo Giacomelli vede il fallo a metà campo e lo giudica da giallo. Lo chiamano i colleghi del Var, lui rivede l’intervento in tv e tira fuori il rosso, come era giusto. Domanda: per il calcio, per la sua regolarità, è meglio il comportamento di Guida o quello di Giacomelli? Per noi non ci sono dubbi, Giacomelli tutta la vita: ha cambiato con umiltà e senso di giustizia una decisione che era sbagliata. Ma perché Giacomelli è andato a rivederla e Guida no? Questo è il punto: di fronte a un dubbio in area di rigore segnalato dal Var l’arbitro di campo deve andare a controllare al monitor. Sempre. Ma se ci sono cinque, sei dubbi in area a partita, si finisce al 110', qualcuno può obiettare. Pazienza, finiremo al 110', ma senza il casino scoppiato a Firenze. Meglio tardi e regolare o presto e irregolare?