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André Silva e Cutrone, la media gol non basta: Montella spera in Kalinic
Un derby per ripartire e mettersi alle spalle tutte le sensazioni negative che hanno fatto seguito alle due sconfitte consecutive patite contro Sampdoria e Roma. Questa la speranza di Montella e del Milan che domani riprenderà gli allenamenti di preparazione alla gara con l'Inter di domenica prossima. Non solo Franck Kessie, ma anche Gigio Donnarumma, Leonardo Bonucci e Hakan Calhanoglu saranno a disposizione del tecnico rossonero ma le attenzioni saranno rivolte tutte su Nikola Kalinic.
KALINIC IL PREFERITO - In casa Milan c'è grande ottimismo sul pieno recupero dell'attaccante croato che non ha potuto rispondere alla chiamata della sua nazionale a causa di una lesione in regione adduttoria sinistra. Vincenzo Montella stravede per Kalinic, lo ha chiesto con insistenza durante tutta l'estate. Nelle gerarchie del tecnico per l'attacco è assolutamente al primo posto, lo considera il titolare nonostante sia arrivato a Milanello dopo Andrè Silva. Qualora la sua condizione dovesse migliorare nei prossimi giorni, l'ex Fiorentina partirà dal primo minuto nel derby. Nel 3-4-2-1 provato la scorsa settimana, Kalinic è il giocatore ideale per cercare il dialogo con Suso e Bonevantura, smaniosi di rilancio dopo un periodo tutt'altro che luminoso. Da buon campano, Montella vuole fare affidamento anche alla cabala: Nikola quando vede l'Inter si esalta, sono ben 4 i gol su 5 gare disputate contro i nerazzurri.
QUANDO LA MEDIA GOL NON BASTA - L'abbondanza e la competitività sono due elementi alla base per avere una rosa in grado di puntare in alto. Le alternative al croato non mancano, basti pensare ai grandi numeri ottenuti fin qui da Andrè Silva e Cutrone. Il portoghese ha infatti una media di un gol ogni 107 minuti, il giovane attaccante italiano, considerando anche i test amichevoli con l’Under 21, uno ogni 92’. Senza dubbio entrambi meriterebbero una occasione in una sfida così affascinante e che fungerà da primo spartiacque della stagione. Il primo per scrollarsi di dosso questa strana etichetta di grande contro le piccole, come se non bastasse timbrare il cartellino ogni qualvolta ha la possibilità di giocare. Contro la Roma non ha sfigurato, ha reso meglio anche di Kalinic. Stesso discorso valido anche per il talento arrivato dal settore giovanile, uno che ha dimostrato di una cattiveria e una determinazione sotto porta che riporta indietro ai grandi attaccanti della recente storia del Milan. Per Patrick quella di domenica non può essere una gara come le altre, lui che l'Inter l'aveva sfiorata da bambino. In tre per una maglia, adesso la palla passa a Montella.