ETTORE FERRARI

Ancora De Laurentiis: ‘Osimhen lo pago in 5 anni. Sarri? Con me non rischierebbe la panchina. Se la Juve vuole Milik...'
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SU OSIMHEN - “E’ un colpo da 80 milioni di euro, 70 dei quali pagabili in cinque anni e 10 da riconoscere attraverso bonus, legati ovviamente a determinate risultati. Al ragazzo, invece, andrà un quinquennale che parte dai quattro netti annui. Osimhen è rimasto incantato dalle meraviglie di Napoli, mi ha sommerso di domande sulla città. Ha chiesto e otterrà la maglia numero nove”.
CESSIONI - “Vanno al Lille Karnezis e tre ragazzi della Primavera, Manzi, Palmieri e Liguori, per i quali siamo riusciti a ottenere sulle eventuali rivendite”.
ALTRE POSSIBILITA’ - “Ci siamo visti con Ramadani, c’era la possibilità di arrivare ad Azmoun o a Luka Jovic del Real Madrid. Ma quando si è presentata questa possibilità…”.
SU IMMOBILE - “Mi piace e anche tanto. Lo volevo già quando esplose a Pescara con Zeman, avrei preso volentieri lui con Verratti, insieme a Insigne che era già nostro. Certo, se dessi a Gattuso anche Immobile, ne sarebbe felice. Ma dovrei vendere i due terzi dei nostri big, anche perché con il monte ingaggi siamo arrivati a 150 milioni”:
SU MILIK - “Lo vuole la Juve? Se lo vogliono è sufficiente pagarlo. Altrimenti resta qui e poi bisognerà guadagnarsi la considerazione dell’allenatore. Milik è sul mercato da sempre. E’ da quando lo conosco che gli chiedo di allungare il contratto, lui mi guarda e non risponde. Andrà via al miglior offerente, non farò sconti a nessuno”.
SU KOULIBALY - “Kalidou è un’ottima persona e mi dispiacerebbe perderlo. Poi c’è un tempo per tutto, anche per separarsi. Ma 90 milioni sul tavolo non ci sono e comunque bisogna essere in due per separarsi”.
SU SARRI - “Felice per il suo primo scudetto alla Juve? Domanda capziosa e ingiusta. Lo scudetto alla Juve in questi nove anni è diventata una normalità. Io sono contento ad Andrea Agnelli. A Sarri voglio bene, rimane nel mio cuore perché ha regalato tre anni a Napoli fantastici e gli dico sempre grazie. Poi però faccio altre riflessioni e penso che, fossi stato in lui, avrei ragionato diversamente: restando qui magari avrebbe vinto prima lo scudetto, e con me avrebbe rischiato meno di quanto sta rischiando adesso alla Juve”.