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    Ancelotti torna al Milan con Inzaghi?

    Ancelotti torna al Milan con Inzaghi?

    Il brasiliano bloccato a Madrid da questioni fiscali, preso il 17enne francese Niang.
    L'estate orribile del povero Milan: sfuma anche il ritorno di Kakà.
    Ecco il nuovo motto della famiglia Berlusconi: «Meglio spedire a Parigi Thiago Silva e Ibrahimovic piuttosto che licenziare migliaia di persone nelle altre aziende». Anche il tifoso rossonero che domenica in Curva Sud ha srotolato lo striscione “30 agosto: attendiamo fiduciosi” non ha nulla da eccepire. Domina la rassegnazione. L’ultima mazzata è arrivata direttamente da Madrid: Florentino Perez ha chiuso ogni possibilità al prestito di Kakà. Anche l’ottimista Adriano Galliani ieri prima di partire per la Francia per prendere il diciassettenne M’Baye Niang ricordava con nostalgia i bei tempi in cui sbarcava a Linate con i vari Ronaldo e Ronaldinho. Gli scettici di allora parlavano di campioni a fine carriera. Ma al popolo rossonero della loro carta d’identità fregava poco.

    Dove sia finito quel tipo di Milan non lo sa più nessuno. Massimiliano Allegri neppure si pone il problema: «Dobbiamo essere pratici e voltare pagina». La sua praticità consiste nel chiedere alla società un attaccante e magari pure un regista, considerato il flop di Montolivo. L’ipotesi Kakà che ieri Galliani ha definito «naufragata» a causa di un parere fiscale avverso (un autorevole fiscalista ha sconsigliato al Real l’operazione perché decadrebbero i privilegi della legge Beckham) , ha poca utilità tattica ma era in linea con i tempi. Quando aspetti i saldi prendi ciò che ti conviene e quasi mai ciò che ti serve.

    Inutile sperare in colpi a sorpresa. Neppure lo spettacolo deprimente di Milan-Sampdoria ha indotto Berlusconi a cambiare rotta. E il suo imbarazzo sta tutto nella sua fuga dal ristorante Giannino nella notte del Trofeo intitolato al padre. Scappare dalla porta secondaria non gli si addice. In un clima di grande incertezza lavorerà sua figlia Barbara, che in estate si era illusa di poterlo convincere a ridurre i tagli alla rosa. Lei che si è impegnata a trovare nuove risorse attraverso l’indotto stadio, adesso si ritrova ad aspettare la fine di questa campagna acquisti per fare un bilancio. Se la situazione del Milan fosse un purgatorio a tempo determinato non ci sarebbe da preoccuparsi. Invece, la sensazione che traspare è che la società sia immobilizzata. Sul fronte stadio non ci sono novità di rilievo, Berlusconi da tempo lavora per trovare degli investitori. Se Moratti punta alla Cina, lui guarda in Russia.

    I doveri di Galliani sono quelli di far quadrare i conti e tenere la squadra a livelli decenti: prime tre posizioni in campionato e passaggio agli ottavi in Champions League. Negli ultimi quattro giorni di mercato, invece, gli viene chiesto di spendere il meno possibile. Il telefono continua a squillare, Borriello, Bojan e tanti altri si sono proposti, ma è inutile prendere giocatori senza l’ok dell’allenatore. Allegri è in una posizione delicatissima. Il credito acquistato dopo lo scudetto è diminuito. Lui si è definito un capro espiatorio ma c’è chi è convinto che sia pure un traghettatore. Il vecchio Milan lavora sottotraccia. Carlo Ancelotti sogna un ritorno a Milanello magari affiancato da un Filippo Inzaghi che si sta facendo le ossa negli Allievi. Uno scenario futuribile che potrebbe concretizzarsi nelle prossime due stagioni. Prima però è obbligatorio mettere in piedi un progetto vincente. M’Baye Niang, giovane di belle speranze, acquistato ieri dal Caen per tre milioni di euro, è uno dei primi tasselli.


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