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    Ancelotti, perché Ounas? Siamo a una svolta per lo scudetto, la Juve scappa

    Ancelotti, perché Ounas? Siamo a una svolta per lo scudetto, la Juve scappa

    • Francesco Marolda
    Inchiodato sullo zero a zero, il Napoli. Inchiodato dal primo Chievo di Di Carlo che di sicuro è un’altra cosa rispetto a quello che s’era visto sino all’altro giorno. Non c’è dubbio, sarà comunque lunga e disperata la strada che porta alla salvezza, ma intanto proprio in questa trasferta complicata il Chievo trova il suo primo punto “positivo”, con tanti saluti a chi in questo gruppo non ha avuto fede e l’ha lasciato. Il Napoli, invece, scivola a otto dalla Juve. La lascia andare. La lascia scappare e per lo scudetto potrebbe essere questa già la svolta di stagione. Ma perché? Facile: perché a Napoli salta fuori la sorpresa più inattesa. Ammesso che le scelte di Ancelotti possano ancora procurare  meraviglia, si capisce. Che ci siano Karnezis in porta e Malcuit a destra, infatti, ci sta tranquillamente; che sia Mertens e non Milik a fare coppia con Insigne va addirittura incontro ai desideri della gente; che in mezzo al campo manchino in una volta sola Hamsik e Allan fa storcere un po’ il muso, ma, diciamo la verità, che nel riciclaggio dei ruoli Ounas da ala destra che rientra col sinistro, da attaccante di strappo e confusione si ritrovi un giorno all’improvviso a fare il quarto di centrocampo sul lato mancino, beh, questa è da stupore, da sbigottimento.

    Vogliamo dirla tutta: è da sconcerto. Anche perché dall’altra parte Di Carlo va immediatamente sul concreto. Difesa a quattro la  prima novità; formazione “anziana” e dunque largo all’esperienza e poi Sergio Pellissier: l’antico capitano rispolverato come leader e riferimento della squadra. Vuole offrire motivazioni nuove, il nuovo allenatore. Nuovo e però vecchio, visto che è la terza volta che gli affidano il compito di tirar fuori il Chievo dalla disperazione. E stavolta la disperazione è veramente tanta. Comunque sia, la prepara bene, Di Carlo, la partita. Col suo quattro-tre-uno-due, infatti, si copre abbastanza, ma, soprattutto, abbassando Birsa quando occorre, si ritrova spesso a centrocampo con uomo in più. E questa cosa al Napoli qualche problema lo procura. Non foss’altro che per quegli spazi che riduce all’avversario. E li riduce là in mezzo, dove Ounas da confusionista diventa confusionario. Non è colpa sua, per carità, ma se a questo s’aggiunge il ritmo molle come il prato rallentato dalla pioggia e s’aggiungono anche la corsa frenata di Malcuit e la scarsa disponibilità dei call’assistenza dell’attacco, beh, allora ecco spiegato un primo tempo con poco senso e pochi spunti. Le cose da tenere a mente? Giusto un paio di destri di Callejon al quale Sorrentino nega tutto, un salvataggio di De Paoli su Insigne e un rigore (forse) negato a Callejon fatto volare via da Obi. Troppo poco comunque per un Napoli che sa dal giorno prima dei successi dell’Inter e della Juve.

     Però, dopo questo primo tempo regalato. Cambia qualcosa, nel secondo, quando Ancelotti fa mea culpa e tira via dal campo  - finalmente - Ounas e Diawara dando tempo a Milik e Allan. Più vivace, più determinato il Napoli. Il Chievo traballa ma resiste. Resiste perché Insigne (4’) incredibilmente sbaglia; perché Sorrentino chiude la porta due volte a Mertens e una volta a Lorenzinho; perché sempre Insigne trova il palo (31’) sul suo destro a giro e perché Koulibaly in mezza acrobazia manda d’un niente fuori. Insomma, molto più Napoli che Chievo nel secondo tempo. Chievo che mette il naso fuori dalla propria metà campo poche volte, ma che difende con orgoglio il suo nuovo modo di far calcio e il suo primo punto positivo. Nessun dubbio, la salvezza resta assai lontana, ma il Chievo che s’è visto a Napoli da retrocessione non lo è proprio.


    Napoli-Chievo 0-0


    Napoli (4-4-2): Karnezis; Malcuit, Albiol, Koulibaly, Hysaj (28' st Mario Rui); Callejon, Diawara (13' st Allan), Zielinski, Ounas (13' st Milik); Mertens, Insigne. All. Ancelotti

    Chievo (4-3-1-2): Sorrentino; Depaoli, Bani, Rossettini, Barba; Obi (19' st Stepinski), Radovanovic, Hetemaj; Birsa; Pellissier (16' st Kyine), Meggiorni (30' st Cacciatore sv). All. Di Carlo

    Arbitro: Chiffi di Padova

    Ammoniti: 21' pt Diawara (N), 12' st Barba (C), 38 st Mario Rui (N)

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