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    Ancelotti: 'Italia? No, torno in Premier'

    Ancelotti: 'Italia? No, torno in Premier'

    "Non adesso". Carlo Ancelotti esclude di prendere il posto di Antonio Conte sulla panchina dell'Italia dopo Euro 2016. L'allenatore ex Milan, Chelsea, PSG e Real Madrid ha dichiarato in un'intervista al Corriere dello Sport: "Non è un problema di soldi, la Nazionale per me è appetibile solo fra qualche anno. Però andremo in finale al Mondiale 2018 in Russia". 

    NO AL MILAN - "Durante quella trattativa, possiamo anche chiamarla così, c'erano molti aspetti che mi lasciavano il dubbio ed erano aspetti solo personali. Quello che mi ha detto Galliani si è verificato in pieno, mi aveva annunciato che il Milan avrebbe investito e acquistato ottimi giocatori". 

    PREMIER SCELTA - "La mia vacanza prosegue almeno fino alla fine dell'anno, poi ricomincio ad allenare. Dove mi chiamano: parlo, valuto, decido. Fino a qualche settimana fa avevo il terrore che qualcuno chiamasse, ora invece mi avvicino al rientro. Questo è solo il mio desiderio. A meno che non accada qualcosa di strano, a gennaio sono pronto a rimettermi in moto. Vorrei tornare in Premier League. E' l'ambiente ideale non per il calcio, ma per il gioco del calcio. Si lavora tanto, però con le pressioni giuste, con il distacco necessario, con serenità. Prima di smettere mi piacerebbe fare un'altra esperienza in Inghilterra. Tra un po' dovrò cominciare a pensare di ritirarmi, diciamo fra cinque o sei anni. Quando ho iniziato con la Reggiana avevo promesso a me stesso: 'Fra cinque anni chiudo con la panchina'. Ne sono passati 25 e continuo ad andare avanti. Il campionato lo vincerà il City perché è la squadra più forte, ha una qualità eccezionale. A novembre torno in panchina a Manchester, mi hanno chiamato per allenare il resto del mondo in una gara di beneficenza contro una squadra inglese". 

    PRONOSTICI - "Bayern e PSG hanno già messo in cassaforte Bundesliga e Ligue 1, la Liga andrà a Barcellona o Real Madrid. Una di queste quattro squadre vincerà anche la Champions League. A Madrid l'ambiente è eccessivo nel bene e nel male, finora Benitez non ha mai perso una partita, mentre il Barcellona ha avuto infortuni pesanti come quelli di Messi e Iniesta e forse c'è anche un po' di appagamento dopo le vittorie dell'anno scorso. In Italia la Fiorentina sta facendo molto bene e ha sorpreso le grandi che hanno cambiato tanto. Il primo posto in classifica dei viola è legato all'incertezza che resterà fino alla fine. Non si sa chi vincerà il campionato, magari la Fiorentina o il Napoli o la Roma o la Juve in rimonta. La Juve ha cambiato tanto, ha perso Pirlo, Tevez e Vidal, giocatori formidabili e fondamentali per il gioco e per il livello della squadra. Li ha cambiati con giocatori giovani che devono inserirsi. Non è mica facile trovare dall'oggi al domani l'alternativa a Pirlo. Poteva andar bene Marchisio, ma si è fatto male e Allegri è stato costretto a cambiare dentro un cambio, non so se mi spiego... Però nelle partite più difficili della stagione la Juventus ha fatto bene, ha vinto a Manchester col City e in casa col Siviglia. Del resto è più facile difendersi che attaccare. A Milano sono arrivati giocatori di altissimo livello come Miranda, Murillo, Kondogbia, Bacca e Luiz Adriano, giocatori che volevano i grandi club d'Europa. Ma è un campionato strano, aperto, può succedere davvero di tutto. Per lo Scudetto dico Roma perché è la squadra che ha più qualità. Davanti mi sembrano forti con Dzeko, Salah, Gervinho e Iaqo Falque, più Totti, in mezzo con Nainggolan e Pjanic il centrocampo ha in dosi uguali forza e tecnica. Solo dietro ha qualche problema, ma ora mi sembra la squadra più affidabile. Il Napoli è una squadra che mi piace per organizzazione, velocità e tecnica. Può vincerlo anche il Napoli, come no. Mi piacciono Sarri e Paulo Sousa".

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