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  • Napoli, Ancelotti ha tutto da perdere: sarà il parafulmine al mercato di DeLa?

    Napoli, Ancelotti ha tutto da perdere: sarà il parafulmine al mercato di DeLa?

    • Giancarlo Padovan
    Molti amici e colleghi napoletani mi interpellano per sapere se il Napoli farà ancora un paio di colpi di mercato e quali potrebbero essere. La mia sensazione è che qualcuno arriverà anche se non ho la certezza che si tratti di calciatori di spicco. Non è certo il caso di essere pessimisti al riguardo, quanto di osservare la situazione con distacco e realismo. De Laurentiis che afferma, peraltro senza contraddittorio, di aver rifiutato CR7, pensa di essere a posto così. Al massimo, ha detto, arriverà un esterno basso. 

    Eppure, quando ingaggiò Ancelotti, tutti pensammo che avrebbe costruito una squadra all’altezza delle ambizioni dell’allenatore. Invece, a meno di un mese dalla fine del mercato, sono partiti Reina e Jorginho, mentre sono entrati i portieri Meret e Karnezis e il centrocampista Fabian Ruiz. Nella sostanza il Napoli è quello dell’anno scorso - senza i due partiti - e con la possibilità di far coprire ad Hamsik il ruolo di centrale davanti alla difesa. A questo punto la mia convinzione si sta lentamente, ma inesorabilmente modificando. E, anche se un po’ polemicamente, mi chiedo: non è che De Laurentiis ha pagato Ancelotti sei milioni di euro all’anno perché faccia da parafulmine ad una campagna-acquisti per nulla trionfale? Non è che ingaggiando lui si è preoccupato di cancellare immediatamente l’addio di Sarri che stava provocando l’ostilità della sua stessa tifoseria?

    Sono domande scomode, ma - mi sembra - legittime. E la poca attività sul mercato - parlo dell’alto livello - ne rappresenta una testimonianza precisa. Comunque, se tutto questo fosse vero, Ancelotti avrebbe tutto da perdere (tranne, ovviamente, il proprio stipendio). Tuttavia - mi sbaglierò - anche uno degli allenatori più vincenti del mondo sembra entrato in quella fase della vita (è alle soglie dei 60 anni) in cui legittimamente si possono accettare incarichi importanti (e la guida del Napoli lo è), senza per questo essere passati al vaglio del più severo dei giudizi. 

    Quanto può contare, nella carriera di Ancelotti, un mancato scudetto a Napoli? Quanto sarebbe grave un’estromissione dalla Champions, visto che l’anno prima Sarri ha fatto peggio venendo eliminato anche dall’Europa League e dalla Coppa Italia? Se si ragiona in termini assoluti (Ancelotti ha già dimostrato di essere un grande allenatore) poco. Ma se parliamo in termini relativi (Ancelotti top coach del club Napoli) moltissimo. Grande, infatti, è l’aspettativa per il suo operato, grandissima la fiducia che i tifosi ripongono nella stessa sua presenza. C’è la certezza di avere assunto il massimo tra gli allenatori in attività, una sorta di Cristiano Ronaldo della panchina. Il problema è che uno (l’allenatore) fornisce delle soluzioni, mentre il giocatore le realizza. Senza arrivare a Ronaldo (che, al pari di Messi, spesso inventa la giocata), i calciatori sono i traduttori delle volontà del tecnico. Ancelotti può essere più bravo di Allegri. Può - al pari di Sarri - far giocare il Napoli meglio della Juve. Ma non può prescindere da elementi funzionali al suo gioco. E questi, secondo me, vanno reperiti sul mercato meglio di quanto finora abbia fatto il Napoli.

    Ribadisco il mio pensiero. Questo Napoli è già una buona squadra, ma accanto ad un Milik finalmente efficiente, va previsto un altro attaccante. Non già nel sistema di gioco (anche se non è detto che Ancelotti giochi con il 4-2-3-1), ma nel contesto della rosa. Si è parlato di Benzema o di Cavani. Sono nomi che indicano un percorso difficile, anche se non li scarterei a priori. Mi pare, però, che De Laurentiis rifugga soluzioni di questo genere e punti più a calciatori desiderosi di affermarsi. Il problema è uno solo: quando essi saranno pronti per vincere, verranno fagocitati da altri club. Per questo, secondo me, il presidente ha preso Ancelotti. Un grande nome da tenere in panchina. Un po’ taumaturgo, un po’ maestro di calcio. Il Napoli farà ancora bene. Ma chissà se basterà.

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