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Ancelotti guida un Bayern quasi perfetto: ma non era bollito?
DA 'BOLLITO' A KAISER - Meno di un mese fa la panchina di Ancelotti sembrava pronta a saltare da un momento all'altro: due terrificanti ko consecutivi, quello in campionato contro il Borussia Dortmund (preceduto dal pareggio casalingo con l'Hoffenheim) e quello clamoroso in Europa contro il Rostov costati rispettivamente il primato in Bundesliga e il primo posto nel girone di Champions League. In Germania molti tra tifosi e media lo davano già per 'bollito' e tornavano gli spettri di un Bayern vincente e spumeggiante con Guardiola, ma al tecnico italiano sono bastati 28 giorni per rimettere le cose a posto: dal ko col Rostov i bavaresi hanno solo vinto, 5 successi in campionato e uno in Champions contro l'Atletico Madrid (inutile ai fini della classifica), 15 gol fatti e solo 3 subiti. Il club di Monaco ha finito il rodaggio e ora è una macchina pressoché perfetta, una prova evidente il primo tempo contro l'RB Lipsia seconda forza del campionato ridimensionata con autorità. E' la rivincita di Rummenigge che ha resistito alla tentazione di mettere in discussione il tecnico per qualche passo falso di troppo, è la rivincita di Ancelotti, l'ex Milan, Real Madrid e PSG fa valere l'esperienza e da 'bollito' ora diventa 'kaiser': messaggio lanciato, il Bayern è tornato, la Bundesliga ha di nuovo il suo storico padrone. E l'Arsenal è avvisato.
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