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  • Anastasio vince X Factor: tifa Napoli e si è tatuato Maradona, rivivi la finale

    Anastasio vince X Factor: tifa Napoli e si è tatuato Maradona, rivivi la finale

    • Vanni Paleari
    Un paroliere partenopeo alla conquista del Forum. Anastasio domina la dodicesima edizione di X Factor. Ha vinto il meglio: finalmente, per una volta, pubblico e qualità vanno di comune accordo. Artista a tutto tondo, uno che valorizza la parola come forse non è mai successo in un talent show musicale.

    Ventunenne di Sorrento, tifoso del Napoli (già famoso il suo pezzo dedicato all’ex allenatore azzurro Sarri) che “non ha mai visto il Napoli di Maradona” ma si è fatto tatuare El Pibe de Oro sulla pancia, Anastasio è il talento giusto al momento giusto. Sa scrivere, sa rappare, sa emozionare, mette i brividi (la sua cover di Generale di De Gregori è una scarica che ti prende il cuore e la testa), è dotato di grande ironia e ha un’immagine pulita che però, quando canta, riesce a essere estremamente tagliente.

    Esce da un talent ma è già pronto per la scena “indie mainstream” (rap e pop in un colpo solo) che tanto positivamente si sta fortunatamente diffondendo in Italia oggi. Anastasio vince due volte, perché con Mara Maionchi in produzione discografica potrà fare grandi cose e, intanto, è già disco d’oro con il suo singolo La fine del mondo.

    Secondo posto per Naomi, la voce migliore della finale e, probabilmente di tutta l’edizione: un mix di rap e lirica che è andato via via in crescendo, perché come spesso accade la qualità viene fuori alla distanza. Un’ugola d’oro perfetta per la trasmissione ma di cui, con ogni probabilità, difficilmente si sentirà parlare nel mondo discografico perché di suoni come quelli proposti da Naomi sono già piene le nostre radio.

    Diverso il discorso per Luna, terza a fine gara: energica, giovanissima (ha solo 16 anni), grinta da vendere ma ancora tanta strada da fare. A differenza di quanto scritto per Naomi però, non c’è un personaggio femminile in Italia con le caratteristiche della cantante sarda. Manuel Agnelli ancora una volta ha saputo lavorare su un prodotto musicale a medio-lungo termine, come ha già fatto benissimo con i Maneskin nella scorsa edizione, potrà fare benissimo anche con Luna.

    Quarto posto per gli italo-iraniani Bowland, i concorrenti più ricercati di questo X Factor 2018, in finale nonostante un genere musicale di nicchia, con un’elettronica molto particolare e suonata con strumenti improbabili (grinder, hula hoop, bicchiere d’acqua…) che ovviamente gli ascoltatori televisivi difficilmente apprezzano ma che in un ambiente più dance underground potranno farsi strada. 

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    Forse ancora una volta, nove anni dopo, X Factor potrebbe finalmente avere un vincitore di cui si sentirà parlare in futuro, come accaduto per Marco Mengoni (primo ospite di questa finale) dopo l’edizione 2009. In questo caso, per fortuna, avremo una profondità nei testi decisamente superiore (per quanto l’impresa non appaia così tanto ardua) di “voglio una moto veloce, tutte le strade vuote, voglio le caramelle da chi non mi conosce”.

    A proposito di ospiti: stasera bene i Muse, con la solita grande energia rock nonostante un ultimo album (Simulation Theory) non all’altezza dei precedenti, e Ghali, performer fresco e leggero tutto trap e autotune. Ne esce male, invece, il rock italiano se il prodotto migliore sono Tommaso Paradiso e i suoi Thegiornalisti, che la cosa più trasgressiva che sanno fare è una scivolata post esibizione sotto le gambe del presentatore Alessandro Cattelan. Il rock in Italia non è morto, forse è solo troppo distante da X Factor. Per il momento godiamoci la sana cattiveria e grinta di Anastasio e aspettiamo altri suoi testi impegnati che faranno sicuramente bene alla musica italiana. 
     

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