Anastasio a CM: 'Santo Kvara, sui lampioni per lo scudetto. Mercato come un porno, vorrei Lookman al Napoli'
LA MUSICA - "A-profitto parla della trasformazione di ogni aspetto della vita in un ambito lavorativo - racconta Anastasio -. Tutto è un contratto, anche l'amore. Nel mondo di oggi si cerca di guadagnare qualcosa da tutto, pure dal dolore. Massimo Troisi diceva: "Lasciatemi soffrire in santa pace". Uno deve puntare a stare bene per godersela, non per produrre profitto. Questo è il tema della canzone. Come tutti gli artisti io propongo una mia visione del mondo, senza dare ricette come un mentore. Poi io ho i tempi di uno scrittore più che di un musicista, aspetto che mi arrivi l'ispirazione puntando più sulla qualità che sulla quantità. In Italia ci sono centinaia di concerti e così diventa difficile dividersi il pubblico, c'è chi si prende quasi tutto e altri a cui restano le briciole. C'è un sovraffollamento, non si trovano nemmeno le strutture. Personalmente non vedo l'ora di vedere gli 100 Gecs in concerto a Milano il prossimo ottobre. Su Spotify prima ascoltavo spesso Eminem e Duplici, invece ora mi immergo in musica sempre diversa da scoprire. Ho iniziato a scrivere a 15 anni, se potessi tornare indietro nel tempo cambierei qualcosa, ma di certo rifarei X Factor anche perché l'ho vinto. Dopo aver partecipato al Festival di Sanremo 2020 c'è stato il lockdown per il Covid, il mondo si è fermato e per fortuna è finito. Quella non era vita, per scrivere bisogna vivere".
IL FANTACALCIO - "Poi è ricominciato il campionato di Serie A, era strano guardare le partite con gli stadi vuoti e senza tifosi. Mi ricordo le urla di Gattuso a Lozano: "Chucky!". Nella mia nuova canzone dico: "Santo Kvara". Per me sarà beatificato, me lo immagino come un monaco che cammina in montagna a piedi scalzi. Purtroppo non sono riuscito a prenderlo al fantacalcio, la mia squadra si chiama "Crystal Maggio": una fusione tra il club inglese del Crystal Palace e l'ex calciatore del Napoli, Christian Maggio. In formazione non manca mai capitan Di Lorenzo, che come sempre ho stra-pagato all'asta. Osimhen non è santo, lo vedo più come un teppista. Mi piace la sua foga e la sua voglia di distruggere tutto, fa paura perché non molla mai niente. Chi terrei a tutti i costi tra lui e Kvara? E' una bella lotta, sarebbe come dover scegliere tra mamma e papà. Sul mercato non c'è un altro attaccante come Osimhen. L'anno scorso il Liverpool ha acquistato Darwin Nunez dal Benfica per 80 milioni di euro, il nigeriano è più forte e vale molti soldi in più".
CALCIOMERCATO COME YOUPORN - "Dedicai una canzone a Sarri, che mi invitò a Castelvolturno. Il nostro incontro durò solo pochi minuti perché poi arrivò De Laurentiis e dovetti scappare, visto che era stato organizzato tutto all'insaputo della società. Presimo un caffè insieme e mi feci fare l'autografo su una sigaretta, che ho ancora a casa dentro a una mini-bottiglietta di vodka. Confesso che, quando poi Sarri andò alla Juve, ci rimasi male un po' male. A Spalletti vorrò bene per sempre, anche se non credo alla storia dell'anno sabbatico. In passato sono stato tra i critici di De Laurentiis, ma dopo questo scudetto il presidente è inattaccabile. Come nuovo allenatore mi sarebbe piaciuto Luis Enrique, Rudi Garcia dovrebbe ripartire dal 4-3-3 per non rovinare il giocattolo. Come calciatore mi piacerebbe Lookman dell'Atalanta, specialmente se dovesse andare via Lozano. Mi piace seguire il mercato: è la perversione massima, il porno del calcio. Nella noia dell'estate, serve a creare il desiderio molto più che a esaudirlo. Mi ricordo ancora le voci su Mascherano, che non è mai arrivato al Napoli. Indimenticabile il colpo di teatro con Inler mascherato da leone, non ci cambiò la vita ma fu divertente. La cessione che mi ha fatto più male è senza dubbio quella di Higuain alla Juve, chissà cosa sarebbe successo tenendolo in squadra con Sarri. Era di un livello superiore, segnava in qualsiasi maniera".
TATUAGGIO PER LA CHAMPIONS - "Lo scudetto è arrivato quest'anno, il 4 maggio ero a Sorrento ed è stato bellissimo. Un mio amico ci ha portato in giro su un furgoncino a festeggiare e a fare casino fino alle 4 di mattina, io mi sono arrampicato su un paio di lampioni a rubare delle bandiere perché non ce le avevamo da sventolare. Quest'anno sono andato allo stadio due volte, ho visto la vittoria con l'Atalanta in campionato e l'eliminazione dalla Champions contro il Milan. Durante X Factor ricordo di aver visto con Leo Gassman in differita Roma-Napoli, non sapendo il risultato (1-1). Dopo la mia vittoria partecipai alla cena di Natale con la squadra di Ancelotti, mi ricordo una serata molto divertente al tavolo con Allan, Insigne, Meret e uno scatenato Hysaj. Sarò sempre grato a Insigne, ma Kvara ci ha fatto fare il salto di qualità. Con Meret mi sento ancora oggi, così come con Di Lorenzo anche se cerco di non essere troppo invadente. Il tatuaggio di Maradona sulla pancia mostrato alla finale di X Factor era finto, non ne ho. Ma se vinceremo la Champions, me ne farò uno vero in onore di Kvara. Magari il suo numero di maglia 77 con la scritta Kvara-Messia".