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Amelia: 'Donnarumma-Juve? Hanno paura del Milan. La lite con Bonera...'
L'ultimo scudetto vinto dal Milan porta anche la firma di Marco Amelia. Campione del mondo nel 2006 e tanta esperienza che verrà a disposizione dei partecipanti al corso per intermediari sportivi del prossimo 2 dicembre a Roma. Il portiere romano si racconta a calciomercato.com.
Meno tre giorni al derby, è veramente favorito il Milan?
"Nel derby non esiste mai un favorito. Chi crede che il Milan lo sia, fa solo affidamento alla classifica. E' tutta una questione di equilibrio mentale, chi sarà più forte sotto questo punto avrà la meglio. Secondo me non ci sono favoriti in questo derby".
Lei ne ha vissuti otto nei suoi quattro anni al Milan: quale il più emozionante?
"Sicuramente quello del 2011 con Allegri. Mancava Ibra, non uno qualsiasi. Loro erano distaccati di soli due punti, erano vicini al coronamento di una grande rincorsa. Fu importante sbloccarla subito con Pato, un 3-0 importante per i tifosi e per la classifica".
Ha rubato la scena in questa settimana Donnarumma con le voci sulla Juventus: che idea si è fatto della situazione?
"Che il Milan adesso dà fastidio, hanno paura, e queste voci sono create per destabilizzare un ambiente che è tornato sereno dopo tantissimi anni".
Molto potrebbe dipendere anche dai progetti futuri del Milan che devono essere ambiziosi?
"Lui ha dimostrato una grande maturità, sta facendo le cose per bene. E' un ottimo professionista nonostante sia ancora molto giovane. Io credo che i tifosi del Milan possano essere molto tranquilli, Gigio ha sempre detto di voler rimanere al Milan, vuole continuare con un club che sta ripartendo bene dopo stagioni anonime. La società sta lavorando per tornare al top, ha avviato questo processo con la scelta di uomini giusti come Montella".
Si sente di dargli un consiglio?
"Gigio è già un fenomeno, ha dei mezzi tecnici importanti. E' chiaro che si può sempre migliorare ma lui di consigli, in questo momento, non ne ha bisogno".
Lei conosce bene Buffon, crede davvero che possa chiudere la sua grande carriera nel 2018?
"Una cosa è certa: Gigi deciderà da solo quando smettere. Fino a quando starà bene mentalmente e fisicamente andrà avanti, fa sempre la differenza in campo. Io credo che andrà avanti almeno per altri quattro anni".
A proposito di ambiente, ieri il suo ex compagno Abbiati ha affermato che l'addio di alcuni giocatori ha riportato serenità nel gruppo...
"Sono d'accordo con Christian, chi meglio di lui conosce l'ambiente Milan? C'erano tanti, troppi giocatori che quando non trovano spazio rischiano di manifestare in maniera evidente la propria delusione. Troppi musi lunghi alla lunga creano problemi, Montella è stata una scelta ponderata e giusta quindi complimenti a Galliani e ai suoi collaboratori. Hanno fatto un grande lavoro in questo senso, allontanando chi era scontento e lavorando a questo nuovo progetto".
Lei qualcosa di simile lo aveva vissuto nella sua esperienza al Milan sfociato nel litigio con Bonera...
"Guardi, tra noi c'è stato un litigio è vero, ma è finito lì. Mi è dispiaciuto che sia stato dato tanto risalto a questa cosa, perché io credo che alcuni diverbi non debbano per forza essere un male per il gruppo: dovrebbero soltanto rimanere all'interno di esso. Io ho vissuto tante esperienze con spogliatoi importanti e difficili come quello del Chelsea".
A tal proposito, secondo lei la magia di Mourinho nella gestione dei giocatori è veramente finita? "Non credo proprio, io l'ho conosciuto bene l'anno scorso e ho visto ancora un tecnico sul pezzo. E' arrivato in un ambiente molto difficile come quello del Manchester United, con tanti allenatori che si sono avvicendati negli ultimi anni. Deve tener conto dei 'guru' come Ferguson e di una società assente con questi americani di cui non si sa quasi nulla. Il suo lavoro paga alla lunga, io credo che se lo United gli darà tempo vincerà anche lì".
Conte invece sta rilanciando il Chelsea dopo alcune difficoltà...
"Le difficoltà in realtà le ha avute per due partite Antonio. Il suo è un progetto ambizioso, sta cercando di cambiare la filosofia dei Blues dal punto di vista tattico e degli allenamenti. Una sfida affascinante che solo un tecnico come lui può portare a termine".
La sua esperienza nel calcio inglese la metterà a disposizione anche nel corso per intermediari e talent scout che si terrà a Roma il prossimo 2 dicembre...
"Si sarà una grande opportunità: vedo che sempre più ragazzi si interessano di questa professione. Mi è stato chiesto di fare da relatore, di spiegare, dal punto di vista tecnico, le differenze tra calcio italiano e calcio inglese. Ci saranno tanti guru del settore come l'agente Franco Zavaglia e Nicola Giuliani, molto attivo sul mercato inglese. Sarà una grande occasione per relazionarsi con loro, serve una certa conoscenza delle regole per questa professione. Poi non dimentichiamo Angelo Gregucci, storico vice di Mancini, un grande allenatore".
Le manca l'adrenalina della partita?
"Si, molto. Per questioni familiari sono dovuto rimanere a Roma ma le offerte ci sono, alcune anche molto interessanti. Credo che da metà dicembre qualcosa si muoverà".
In estate poteva tornare al Milan?
"C'è stato un ragionamento con loro. Il Milan ha due portieri molto giovani come Donnarumma e Gabriel, uno giovanissimo come Plizzari e ne abbiamo parlato. Non è sfociato in un discorso concreto, ma qualcosa c'è stato".