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Amburgo, l'orologio si è fermato: prima storica retrocessione, tifosi infuriati
RESILIENZA - Due cambi di allenatore, con Titz arrivato forse troppo tardi. Nonostante tutto, una resilienza che ha dell’epico: nelle ultime 6 partite di campionato quattro successi, esattamente quanti ne erano arrivati nelle precedenti 28. Una voglia incrollabile di persistere, la storia come un fardello rigonfio di ansia, un giogo dalle sembianze di un timer digitale, simbolo e allo stesso tempo croce per i calciatori. L’orologio batte ovunque, nella testa dei giocatori, nel cuore dei tifosi, sul sito ufficiale, allo stadio ma non solo: nel 2014 il club ne aveva fatto installare un altro, di dimensioni ridotte, anche all’interno del bus della squadra. Una pressione continua, il dovere di non essere gli artefici del disastro, di non entrare nella storia ma dall’ingresso sbagliato.
LA FURIA DEI TIFOSI - I tifosi, alla vigilia del weekend decisivo, avevano provato a dare una mano ai loro beniamini cercando aiuto dai sostenitori del Colonia, possibile alleata in quanto opposta ai rivali del Wolfsburg. 2.000 litri di birra Kolsch garantiti in caso di vittoria sui Lupi non sono però bastati ad evitare l’inevitabile: il pareggio di Hector al 34’ dolce illusione, le reti nella ripresa di Origi, Knoche e Brekalo gelido ritorno alla realtà. Inutile il 2-1 al Monchengladbach, ininfluenti le marcature di Hunt e Holtby. Il popolo bianco-blu è esploso nel finale in una dura contestazione, ennesima dimostrazione di quanto faccia male non poter più fregiarsi di un titolo costruito per una vita. Striscioni a fuoco, disordini sugli spalti, una furia rigonfia di rabbia. Polizia in campo, cordoni di agenti, alcuni anche a cavallo, a placare i bollenti spiriti. Match interrotto a pochi istanti dalla fine, ripreso solo per fischiare la formale fine. Intanto i giocatori erano in lacrime, consci del verdetto appena sancito dal risultato del Wolfsburg. Giro di campo, poi in cerchio, a raccogliere l’ultimo applauso. Sei volte campione di Germania, 3 Coppe nazionali, 1 Coppa delle Coppe, 2 Coppe Intertoto, per non parlare della Coppa dei Campioni del 1983. Il palmarés rimarrà, importante com'è. Ma nessun’altra squadra tedesca potrà più affermare di non aver mai giocato in leghe inferiori alla prima. Da oggi pomeriggio l’orologio si è fermato per sempre.